Una possibile spiegazione della relazione tra dieta vegetariana/vegana e aumento della probabilità di cadere in depressione, va cercata nella carenza di alcuni elementi della dieta, come cobalamina (vitamina B12), ferro e acido folico (vitamina B9). Infatti, è noto che soggetti che soffrono di depressione vedano migliorata la loro condizione se assumono della vitamina B12.

E’ una scelta di vita che può avere dei rischi

Secondo l’ultimo rapporto Eurispes 2017, uno dei più accreditati istituti di ricerca statistica al mondo, in Italia 1.800.000 persone hanno optato per una dieta alimentare priva di carne o derivati animali.

In termini percentuali, il 4,6% degli intervistati si dichiara vegetariano mentre il 3% è vegano. Quest’ultimo dato è triplicato rispetto allo scorso anno (1%). La metà delle persone che opta per il “green food” non lo fa per una questione di Salute ma per una sensibilità verso gli animali. Tuttavia, nutrizionisti e medici concordano sul fatto che seguire una dieta priva di prodotti di origine animale non compromette la nostra salute, l’importante è fare attenzione ad integrarla con quegli elementi che, in una dieta strettamente vegetariana, sono assenti o presenti in quantità non sufficiente.

Un team di ricercatori dell’Università di Bristol (UK), guidati da Joseph R. Hibbeln, del National Institutes of Health di Rockville (USA), ha condotto una indagine tra gli uomini, partner di donne in gravidanza.

A questi uomini è stato richiesto di compilare un questionario dove, tra i vari quesiti, venivano richieste informazioni sulle abitudini alimentari e le condizioni di salute. I risultati sono stati recentemente pubblicati sulla rivista Journal of Affective Disorders.

In una scala detta EPDS (Edinburgh Postnatal Depression Scale), dove un punteggio 10 indica una condizione di elevata probabilità di andare incontro ad uno stato depressivo, tra i 9.668 uomini che hanno risposto al questionario, il gruppo di uomini classificato come vegetariano/vegano aveva un punteggio medio di 5,26.

Un analogo gruppo, onnivoro, aveva un punteggio di 4,18.

Inoltre, tra i vegetariani/vegani il 12,3% aveva un punteggio maggiore di 10 e il 6,8% un punteggio maggiore di 12, rispetto al gruppo onnivoro dove le percentuali erano rispettivamente 6,8 e 3,9. Questi dati portano alla conclusione che seguire una dieta vegetariana o vegana espone ad un maggior rischio di depressione.

Le cause

Nella dieta, frutta e verdura sono fortemente consigliati da tutti gli esperti. Ma, per essere equilibrata e salutare, una dieta deve essere varia e deve comprendere anche prodotti di origine animale. Il fatto che gli uomini che non mangiavano prodotti di origine animale avessero una maggiore probabilità di andare incontro a depressione, può essere associato a delle carenze nutrizionali come, ad esempio, vitamina B12 (cobalamina), ferro, vitamina B9 (acido folico).

In precedenza, altri studi avevano dimostrato come bassi livelli delle vitamina B12 e B9 erano presenti in soggetti depressi, situazione attenuta dopo un supplemento di queste vitamine nella dieta. La vitamina B12 o cobalamina, detta anche “vitamina dell’energia o della longevità”, non viene prodotta dal nostro organismo ma la producono batteri o muffe normalmente presenti sulla carne.

Ha un colore rosso intenso a causa della presenza del cobalto. Oltre a giocare un ruolo importante per la sintesi dell’emoglobina e a regolare l’assunzione di ferro nell’organismo, partecipa al metabolismo del tessuto nervoso. La vitamina B12 è normalmente presente nel fegato, carne, tuorlo d’uovo e nei formaggi. Chi segue una dieta vegetariana, può attingerla da alcune alghe come spirulina e dalla soia, prodotti vegetali dove è presente in piccola quantità.

La vitamina B9, o acido folico, è invece presente nei vegetali a foglia larga, come insalata, spinaci e bietole ma anche negli sparagi, nei legumi e in alcuni frutti come limone, melone, kiwi, fragola, ecc. I vegetariani/vegani non dovrebbero quindi avere una carenza di questa vitamina, l’importante è fare attenzione alla cottura in quanto questa vitamina è termolabile e si distrugge durante la cottura dei cibi.

Il nesso tra dieta e depressione, ora evidenziato nei partner di donne in gravidanza - molto probabile può essere esteso a tutti coloro che seguono una dieta con qualche limitazione, come è il caso dei vegetariani/vegani, se non vanno ad integrare la dieta con dei supplementi.