Cozze tolte dai mercati dopo alcune analisi che pare abbiano portato alla luce un maligno batterio presente nel mollusco, potenzialmente dannoso per la Salute umana: nel dettaglio si tratterebbe dell'Escherichia Coli. Pericolo esteso all'interno mercato nazionale, visto che non è stato emesso alcun allarme specifico e circoscritto ad una regione (o mercato) in Italia.

Paura cozze: nessuna regione esclusa

L'allarme sulle cozze contaminate da Escherichia Coli, come detto, non è riconducibile ad una zona o una quantità determinata di lotti, bensì all'intero mercato nazionale del mollusco.

Diversi i controlli effettuati nelle ultime giornate dal RASFF (sistema rapido di allerta europeo per la sicurezza alimentare) : una vera e propria allerta, emanata un paio di giorni fa, ovvero il 27 novembre, sotto forma di nota generica, considerata la totale assenza di dati sulla provenienza dei molluschi presi sotto analisi, che chiaramente estendono le preoccupazioni dei consumatori italiani, potenzialmente a rischio in ogni parte dello Stivale.

Cozze: come evitare di incorrere in spiacevoli conseguenze

Appresa la notizia del pericolo, sui social è emersa un'evidente preoccupazione, sia tra i consumatori che fra i commercianti, visto che si tratta di uno dei prodotti culinari più venduti annualmente sui banconi di supermercati e pescherie.

Non è difficile comprendere che la contaminazione delle cozze è una diretta conseguenza dell'inquinamento, sempre più esteso negli ultimi anni. Stando sempre ai rapporti delle agenzie di ricerca, nei mari italiani ci sarebbe una rilevante presenta di feci, che sembra essere una delle cause che permettono al batterio di diffondersi con rapidità fra i molluschi, cresciuti nelle zone meno idonee ad un percorso di crescita 'regolare'.

Se si viene contagiati dal batterio, il nostro organismo reagisce immediatamente, dunque non è molto difficile capire se si è vittima dell'EC: diversi infatti i dolori a livello addominale, crampi e sensazioni di rigurgito che si manifestano in fretta nel malcapitato.

L'allarme in Italia è stato seguito dalla reazione dei diversi produttori che hanno fatto sapere come siano stati ritirati una serie consistente di lotti, anche se tali rassicurazioni non bastano chiaramente a tranquillizzare le paure degli italiani, che potrebbero accusare guai fisici con il consumo di cozze 'non buone'.

Evidentemente nessun responsabile considerato che, per forza di cose, l'inquinamento presente nelle nostre acque rischia di contaminare milioni di pesci e crostacei vari. Chi di competenza ha invitato i consumatori a cercare di evitare l'assunzione del mollusco: se ciò non fosse possibile, si potrebbero ridurre le possibilità di spiacevoli conseguenze evitando di consumarlo crudo.