Questa mattina, 29 novembre 2017, il Governo ha ufficialmente ritirato l'emendamento che avrebbe introdotto la tassa sul tabacco, con l'obiettivo di finanziare la ricerca di nuove cure anti-tumorali e lo sviluppo di nuove cure palliative a beneficio, soprattutto, dei malati terminali. E dire che il documento era stato approvato all'unanimità dalla Commissione Sanità del Senato guidata dalla senatrice Emilia De Biasi. La notizia ha suscitato diverse reazioni.

I commenti delle associazioni dei malati

Annamaria Mancuso, presidente di Salute Donna onlus, si è detta delusa e scioccata dalla decisione presa dal Governo di ritirare un emendamento su cui si era trovato l'accordo all'unanimità.

Del resto, l'approvazione di questa misura era molto attesa, e in favore della sua introduzione si erano mosse diverse associazioni di malati oncologici.

Ad ogni modo la Mancuso, parlando in rappresentanza delle varie associazioni, ha affermato che non intendono darsi per vinti, aggiungendo che la battaglia proseguirà fino a quando non si arriverà all'approvazione di una legge in materia.

Il disappunto della categoria medica

Anche diversi medici intervenuti al Forum "La salute: un bene da difendere, un diritto da promuovere", legato al progetto di legge, hanno manifestato tutto il loro disappunto per il ritiro. Marco Vignetti, Ricercatore al dipartimento di Ematologia dell’Università La Sapienza di Roma e vicepresidente AIL (Associazione Italiane Leucemie) ha ribadito che quella sul fumo sarebbe stata una tassa giusta, equa e utile per reperire risorse da far confluire nella ricerca contro il cancro.

Al contempo, ha ricordato che, indirettamente, l'approvazione dell'emendamento avrebbe rappresentato una presa di coscienza circa il tabagismo che provoca il cancro, se non addirittura un'ammissione esplicita.

Secondo Salvatore Palazzo, direttore U.O.C. Oncologia Medica Ospedale di Cosenza, la tassa sul fumo avrebbe potuto anche contribuire ad un minore consumo di sigarette.

Questo passo indietro, invece, potrebbe generare - soprattutto nei pazienti e nelle rispettive famiglie - un clima di sfiducia nella politica, poiché ora ci saranno meno risorse disponibili per la ricerca di cure idonee.

Sulla stessa linea si sono espressi altri autorevoli partecipanti al Forum come Paolo Marchetti, direttore dell'Oncologia Medica dell'ospedale Sant'Andrea di Roma, che ha fatto notare come da diversi studi risulti che un aumento del costo delle sigarette è direttamente correlato ad una diminuzione della mortalità infantile a causa del minore fumo passivo.

Inoltre, come riportato da Ruggero De Maria, direttore dell'Istituto Patologia Generale dell'Università Cattolica di Roma, il tabagismo può essere responsabile di varie forme tumorali. Infatti oltre al cancro al polmone, può colpire anche il pancreas, la vescica e il colon, perché le sostanze cancerogene filtrate innanzitutto per vie aeree, si diffondono progressivamente in tutto l'organismo.

Comunque, le oltre 500mila persone rappresentate dalle associazioni che hanno sostenuto il progetto - come ha ricordato Annamaria Mancuso - non intendono mollare, poiché tutte hanno subito la perdita di qualche familiare a causa del tabacco.