Negli anni ci si è dedicati allo sviluppo e alla copertura vaccinale del papilloma Virus quasi esclusivamente per il sesso femminile, tuttavia è necessario, oggi, tornare a parlare delle infezioni da Papilloma nell'uomo.

Il virus del Papilloma umano (HPV) è un genere di virus patogeno per l'essere umano, che spesso si risolve da solo, ma, mentre alcuni ceppi virali attaccano la cute, che presenta membrane cellulari per natura più resistenti e meno propense allo sviluppo della patologia, altri (16, 18, 31, 33, 35, 39, 45, 51, 52, 56, 58, 59, 68) colpiscono le mucose, che presentano strutture più labili che facilitano l'ingresso del virus all'interno della cellule.

L'infezione da HPV, nei casi in cui non si risolve autonomamente, porta a un aumento della prevalenza di tumore al collo dell'utero (circa il 70% dei nuovi casi diagnosticati sono causati dal genotipo 16 e 18), per fortuna nel 2006 è stato reso disponibile un vaccino che promette un ottima, anche se non assoluta (90,6%), protezione dal tumore stesso.

La ricerca del NCHS pubblicata il 16 ottobre, che prende in esame un campione composto da 4493 uomini e 4641 donne dai 18 ai 69 anni sottoposti ad un esame fisico generale, ci indica però che un uomo su nove (11,5%) presenta un infezione da HPV a livello del cavo orale, tradotto in termini pratici parliamo di 11 milioni di americani. Questo dato è significativo se lo rapportiamo alla prevalenza del genotipo 16, che è quello maggiormente correlato al carcinoma orofaringeo (50%).

I fattori di rischio sono naturalmente legati ai rapporti sessuali orali con più di 16 persone diverse, al fumo di sigarette e di marijuana.

Un vaccino esiste, ed è il quadrivalente che include i sierotipi 6, 11, 16 e 18, tuttavia la campagna vaccinale non è stata adeguatamente promossa come quella femminile, non essendo stata inclusa nel piano vaccinale del 2012, in ogni caso la riduzione dei fattori di rischio rimane l'arma più semplice e comoda da utilizzare.

Le categorie lavorative che possono influire nella riduzione dell'incidenza e nella preventiva diagnosi di questa patologia sono ovviamente i dentisti e gli odontoiatri, insieme ovviamente agli igienisti dentali, con un controllo approfondito del cavo orale nel proprio paziente.

La speranza è chiaramente che questa patologia venga notata similmente al tumore al seno, e che alla notorietà venga associata una maggior consapevolezza e copertura vaccinale.