Alici ritirate dal mercato perché contaminate da istamina. Il prodotto incriminato e posto a richiamo ufficiale sarebbe stato, di recente, pubblicato sul sito del Ministero della Salute nella pagina predisposta agli avvisi di sicurezza delle allerte di tipo alimentari dove i consumatori possono controllare sistematicamente i prodotti che, in quest’ultimo periodo, sembrerebbero essere sempre di più a rischio per la nostra salute.
Marca e lotti delle alici poste al ritiro
Il ritiro dei lotti delle alici sarebbe stato fatto a scopo preventivo e precauzionale e riguarderebbe, la colatura di alici, in particolar modo, delle confezioni in vetro da 100 millilitri e coinvolgerebbe i marchi Iasa, Sapori di Mare, Decò, e Riunione Industrie Alimentari e sarebbe prodotta nello stabilimento di Pellezzano (Salerno) da Iasa Srl.
Al richiamo sono tutti i lotti che vanno da 01/2016 a 12/2017 e non solo 08/2017 con scadenza al 31 agosto 2019 come in un primo momento era stata diffusa l’allerta. La ragione alla base del ritiro del prodotto dai supermercati e dai punti vendita su tutto il territorio sarebbe avvenuta a causa della presenza riscontrata, ai relativi controlli, dell’istamina oltre i limiti consentiti dalla legge in ambito alimentare. Il consiglio per i consumatori è quello di controllare i lotti e le scadenze sui prodotti in proprio possesso e di non consumarli, ma di riportarli, quanto prima, al punto vendita nel quale sono stati acquistati.
Istamina nelle alici: ecco il pericolo per i consumatori
L’istamina è una sostanza che si forma nei prodotti ittici per mezzo della degradazione di un particolare aminoacido (istidina) naturalmente presente in alcuni pesci.
L’assunzione di istamina, in quantità non idonee, da parte dell’uomo, potrebbe causare l’insorgenza di svariati sintomi come la nausea, il vomito, forte mal di testa, arrossamenti della pelle e prurito diffuso. Una precisa e veloce diagnosi da parte del medico risulta, in questi casi, abbastanza complicata, non potendo riconoscere il problema attraverso test allergologici.
I disturbi, generalmente, compaiono poco dopo aver assunto il prodotto contaminato dalla sostanza (meno di un’ora) e possono regredire in tempi diversi che variano a seconda del soggetto e dalla quantità di istamina assunta con l’alimento. La patologia e nota anche con il nome di ‘sindrome sgombroide’ molto simile a patologie di tipo allergico ma che si differenzia da queste ultime, poiché l’intolleranza all’istamina non interessa la sfera del sistema immunitario.
In molti casi la sintomatologia regredisce da sola anche se gli esperti sottolineano che, un consumo sistematico di alimenti con dosi alte di istamina, possono indurre alla comparsa di sintomi anche molto più accentuati. Ad esempio in soggetti affetti da dermatite atopica o con episodi ricorrenti di mal di testa, l’istamina potrebbe notevolmente peggiorare gli stessi sintomi, costringendoli a terapie più idonee e appropriate.