Gli amici, quelli veri, sono l'altra faccia dell'amore, forse ancora più reale e sincero, perché senza compromessi e libero dalle incombenze del vivere quotidiano. Il nostro migliore amico è un'isola felice, ci tira su il morale nei momenti bui e conosce di noi ogni intimo segreto senza giudicare, ma solo consigliare e sostenere. Gli amici, lo sappiamo, si scelgono anche perché in qualche modo ci somigliano, ma questa somiglianza va ben oltre ciò che ci si potrebbe immaginare. La scoperta del Computational Social Neuroscience Lab dell'Università della California, di Los Angeles, pubblicato su Nature Communications, mostra un altro aspetto affascinante dell'amicizia: "Gli amici elaborano il mondo intorno a loro in modi eccezionalmente simili", afferma un'autrice dello studio, la Dott.ssa Carolyn Parkinson.
Ma come sono giunti a simili conclusioni questi scienziati californiani? Vediamolo insieme.
Gli amici si riconoscono dall'attività neurale simile
I ricercatori hanno individuato con chi le persone fossero più amiche, semplicemente osservando il modo in cui il loro cervello rispondeva alla visione di alcuni video clip. Durate l'esperimento gli amici presentavano modelli di attività neurale più simili, seguiti dagli amici degli amici che, a loro volta, avevano un'attività neurale più simile rispetto alle persone meno affini (amici, degli amici, degli amici). Lo studio è il primo nel suo genere: "Le risposte neurali a stimoli dinamici e naturalistici, come i video, possono darci una finestra sui processi di pensiero spontanei della gente man mano che si sviluppano" commenta la Dott.ssa Parkinson.
I cervelli degli amici sono in perfetta sintonia
Lo studio ha analizzato le amicizie e i legami sociali all'interno di una coorte di quasi 280 studenti universitari. I ricercatori hanno stimato la distanza sociale tra coppie di individui sulla base di legami sociali reciprocamente segnalati. A 42 studenti è stato poi chiesto di guardare una serie di video mentre la loro attività neurale veniva registrata attraverso uno scanner funzionale con risonanza magnetica (fMRI).
La serie di video osservata dai ragazzi comprendeva numerosi argomenti e generi, tra cui politica, scienza, commedie e video musicali. Ogni partecipante ha guardato gli stessi filmanti, seguendo il medesimo ordine e con le stesse modalità. I ricercatori hanno poi confrontato le risposte neurali per determinare se le coppie di studenti che erano amiche presentassero un'attività cerebrale più simile, rispetto ad altre coppie del gruppo.
I risultati hanno dimostrato che la somiglianza della risposta neurale era più forte tra gli amici, e questo schema sembrava manifestarsi attraverso le regioni cerebrali coinvolte nella risposta emotiva, l'attenzione e il ragionamento di alto livello. Anche quando i ricercatori controllavano alcune variabili, come il fatto di essere mancini o destrimani, l'età, il sesso, l'etnia e la nazionalità, la sovrapponibilità dell'attività neurale tra amici era ancora lampante. Il team ha anche affermato che le somiglianze nella risposta alla risonanza magnetica funzionale, potrebbero essere utilizzate per indovinare non solo se una coppia è amica, ma anche la distanza sociale tra i due soggetti.
Amici: chi è 'simile' si cerca o diventa tale frequentandosi?
Lo studio in questione è stato ispirato da un'altra scoperta fatta precedentemente dallo stesso team di scienziati: non appena vediamo qualcuno che conosciamo, il nostro cervello ci dice immediatamente quanto è importante o influente quella persona e la posizione che occupa nella nostra rete sociale. Prossima sfida per i ricercatori di Los Angeles sarà quella di comprendere se veniamo attratti naturalmente dalle persone che vedono il mondo alla nostra stessa maniera, se diveniamo più simili una volta che condividiamo le stesse esperienze o se entrambe le dinamiche si rafforzano a vicenda.