Nella dieta mediterranea si consiglia di consumare una modesta quantità di ogni alimento. Il pesce rappresenta uno di quelli più indicati. Particolarmente esaltata la sua importanza nell'alimentazione per le proprietà benefiche che possiede, il pesce è sin dagli albori dell'umanità un prodotto sempre consigliato. Il pesce azzurro è la tipologia più apprezzata dai nutrizionisti, grazie all'alto valore biologico. Contiene un'elevata quantità di calcio e il suo valore commerciale relativamente basso non rispecchia l'alta qualità.

Salmone in progressiva via di estinzione

Un tipo di prodotto ittico particolarmente costoso di cui si discute spesso negli ultimi anni è il salmone. Gli stock di salmone selvaggio proveniente dall'Oceano Atlantico e dal Mar Baltico sono stati smodatamente sfruttati sin dal XIX secolo. Questa forzatura ai danni della natura ha provocato naturalmente l'estinzione della specie in numerose regioni. In un caso come questo, il marketing sfrutta una vile alternativa: l'allevamento intensivo, giungendo a conseguenze considerevolmente gravi per quanto concerne la salubrità del prodotto alimentare.

Allevamento intensivo dei salmoni e conseguenze ambientali

A causa della progressiva estinzione della specie, l'itticoltura è un meccanismo di cui si fa sempre più spesso uso.

I salmoni vengono allevati in recinti lungo la costa e il cibo con il quale vengono nutriti nella maggior parte dei casi è cibo non consumato, contenente feci, antibiotici e pesticidi. Molto spesso questi pesci riescono a fuggire contaminando il resto delle acque. Un altro aspetto particolarmente significativo è la produzione stessa del salmone come prodotto da banco: per produrre un solo chilo di salmone sono necessari dai 2,5 kg ai 5 kg di pesce selvaggio.

La sordità nei salmoni: uno studio recente ne spiega il processo

Un'equipe di ricercatori di Melbourne ha effettuato uno studio interessante sulla crescita dei salmoni. Le conclusioni sono state poi pubblicate nel Journal of Experimental Biology. Gli studiosi hanno evidenziato una elevata percentuale di sordità nei salmoni da allevamento.

Questo fenomeno è molto singolare e secondo quanto emerso, dipende proprio dalle condizioni di crescita accelerata cui sono sottoposti i salmoni. Questa formidabile scoperta era stata già rilevata negli anni '60. Solo adesso, gli studiosi di Melbourne hanno specificato che la malformazione colpisce il 95% degli esemplari adulti. I ricercatori hanno evidenziato come avviene l'alterazione: si tratterebbe di una modifica a carico degli otoliti, minuscoli cristalli ubicati all'interno dell'apparato uditivo. Nei salmoni selvatici gli otoliti sono fatti di aragonite, un minerale molto resistente rispetto alla vaterite, un altro minerale che compone gli otoliti dei salmoni d'allevamento. I pesci che presentano questa alterazione hanno un'elevata probabilità di perdita dell'udito.

Annoverate le variazioni chimico-fisiche cui vanno incontro i salmoni e le condizioni di Inquinamento ambientale, è consequenziale una riflessione sui prodotti che portiamo sulle nostre tavole.