Continuano ad essere piuttosto allarmanti i dati statistici raccolti negli ultimi anni che hanno come protagonisti coloro i quali appartengono alla cosiddetta Generazione Y o Millennials. A lanciare un vero e proprio allarme è stata l'Oms, l'Organizzazione Mondiale della Sanità, che da anni monitora le condizioni di Salute degli Stati membri dell'ONU. Questa volta l'attenzione dell'ente si è focalizzata sui ragazzi, mettendo così in luce un grande ed incombente rischio di salute che li riguarda: ben l'81% dei giovani potrebbe presentare col tempo il cancro, il diabete o malattie cardiovascolari di diversa natura.

I dati raccolti dall'OMS sui ragazzi

In un documento pubblicato dall'Organizzazione Mondiale della Sanità, è emerso che una buona fetta di giovani, corrispondente all'81%, potrebbe essere a rischio di contrarre il diabete, il cancro o malattie cardiovascolari. La motivazione riscontrata dall'OMS è tanto banale quanto diffusa: coloro i quali appartengono alla Generazione Y non svolgono attività fisica a sufficienza, mettendo a serio rischio il proprio organismo. Secondo quanto riportato nel documento aggiornato al mese di febbraio, l'81% dei ragazzi di età compresa tra gli 11 e i 17 anni non svolge alcuna tipologia di attività fisica. Per quel che riguarda invece i maggiorenni, il 23% di loro è sedentario: sono per lo più le donne ad essere inattive, con una percentuale pari al 35% nei Paesi industrializzati e al 24% per quelli in via di sviluppo.

Al contrario, sembrerebbe che gli uomini prestino maggiore attenzione al proprio organismo, svolgendo l'attività fisica in misura maggiore rispetto alle donne. Tutto ciò dunque pone i presupposti per la manifestazione di malattie cardiovascolari, diabete e cancro, patologie che si presentano in particolar modo in organismi sedentari.

Proprio in virtù di ciò, l'Organizzazione Mondiale della Sanità si è prefissato l'obiettivo di ridurre del 10% il numero di ragazzi che non svolgono attività fisica, abbattendo così i fattori di rischio legati a tali malattie potenzialmente letali.

Attività fisica: i consigli dell'OMS

Potrebbe sembrare banale, ma in realtà l'attività fisica svolge un ruolo di rilevante importanza per il nostro organismo.

A sottolinearlo è l'Organizzazione Mondiale della Sanità, la quale da sempre punta su una corretta informazione a riguardo: non serve, infatti, iscriversi per forza in palestra o dover fare chilometri e chilometri di passeggiata. Bastano pochi e semplici accorgimenti da inserire nella propria routine quotidiana, i quali aiuteranno a cambiare una vita sedentaria in una maggiormente propensa all'attività fisica. Tutto ciò gioverà alla salute, in quanto ridurrà il rischio di contrarre il diabete, il cancro e altre malattie dell'apparato cardiocircolatorio: con l'esercizio fisico, infatti, il corpo tenderà ad irrobustirsi, pompando una maggiore quantità di sangue senza andare ad intaccare la riserva energetica dell'organismo.

Per fare ciò basteranno pochi minuti al giorno e, per cominciare, si può partire da una semplice camminata quotidiana a passo svelto da effettuare per almeno mezz'ora. Si può implementare tale attività fisica evitando l'ascensore, prediligendo la camminata all'utilizzo della macchina e scendendo dall'autobus qualche fermata prima. Se si è inattivi, ossia non si è mai introdotto nella propria routine l'esercizio fisico, si consiglia di partire per gradi e di concentrarsi maggiormente sulle attività che possono piacere maggiormente (calcio, ballo, jogging, ecc...). Inoltre, l'OMS consiglia di scegliere una delle attività proposte, seguendo anche la frequenza raccomandata: per 3-5 volte a settimana si possono svolgere esercizi aerobici (nuoto, ciclismo) o ricreativi (calcio, tennis, basket, pallavolo, pallanuoto); per 2-3 volte a settimana, invece, le attività come il bowling ed il golf oppure esercizi muscolari, come ad esempio sollevamento pesi, stretching o yoga.