Più del 60% della popolazione ha una ridotta capacità nel digerire il lattosio, a causa de bassi livelli dell’attività dell’enzima lattasi.

Oltre alla scelta degli alimenti delattosati e all’assunzione di pillole di enzima lattasi in caso di necessità, gli ultimi studi hanno dimostrato che anche i probiotici (batteri vivi o lieviti, integratori della flora gastrointestinale) alleviano i sintomi clinici da intolleranza al lattosio (meteorismo, costipazione o diarrea, reflusso).

In 15 studi clinici è stata valutata l’efficienza di 8 probiotici nel trattamento dell’intolleranza al lattosio.

Sono stati identificati 4 ceppi di probiotici capaci di aumentare la digestione del lattosio: Saccharomyces boulardi, Bifidobatteri (B.) longum, Lattobacilli (L.) reuteri e L.rhamnosus.

Interessanti gli effetti benefici multifattoriali dei probiotici: secrezione di sostanze antimicrobiche, incremento del muco della barriera intestinale che inibisce l’adesione dei batteri patogeni, rafforzamento del sistema immunitario.

Lo studio è stato condotto presso il Department of Human Nutrition, Food and Animal Sciences, University Hawaii di Manoa, Honolulu, (USA) e pubblicato sulla rivista Critical Reviews in Food Science and Nutrition, nel febbraio 2018.

Intolleranza al lattosio

L’attività dell’enzima lattasi declina con l’età negli intolleranti; di conseguenza il lattosio che non viene digerito nell’intestino tenue, è metabolizzato da batteri del colon.

Il risultato è la produzione di gas, nausea, crampi addominali, meteorismo e alterazione della motilità intestinale.

L’intolleranza al lattosio più comune è quella primaria (decremento progressivo della produzione di lattasi), seguita da quella secondaria, causata da malattie, danni all’intestino tenue (morbo celiaco, SIBO, ossia sovracrescita di batteri nel tenue, morbo di Chron), o chirurgia.

Il terzo tipo è congenito, più raro, dovuto ad assenza dell’attività lattasi (alattasia congenita).

La diagnosi può essere eseguita con il breath test, in cui si misura idrogeno liberato, il test di acidità delle feci o con il test genetico.

Probiotici

Alcuni probiotici, somministrati per almeno due settimane, hanno stimolato l’attività dell’enzima lattasi e la digestione del lattosio negli intolleranti.

Hanno apportato anche ulteriori vantaggi il Saccharomyces boulardii, specie non patogenica di lievito, che ha accentuato l’attività di enzimi intestinali digestivi e ha prodotto una proteasi digerente le enterossine potenti A e B del Clostridium difficile; il Bifidobacterium (B.) longum che ha evidenziato un’azione antiallergica e antibatterica; il Lattobacillus (L.) rhamnosus ha manifestato un effetto antidiarroico; il L. reuteri, antinfettivo e antidiarroico.

Non hanno alleviato i sintomi da lattosio non digerito il B. animalis, che ha invece mostrato la capacità di abbassare i livelli di Colesterolo e di regolarizzare il transito intestinale. Il L. acidophilus ha avuto effetti anti colesterolo, preventivi e di controllo sulle infezioni intestinali da E.

coli patogeno; il L. bulgaricus, produttore di antibiotici naturali, ha contrastato le infezioni intestinali; lo Streptococcus thermophilus, batterio generato dalla produzione di yogurt (latte fermentato), infine, non ha palesato alcuna peculiarità.