Che il lavoro del medico presenta aspetti molto delicati nessuno può negarlo o metterlo in dubbio. Si tratta di una professione che mette a contatto quotidianamente con la sofferenza dei pazienti. Pertanto è richiesta una grande professionalità e il rispetto sempre della considerazione umana di chi si ha di fronte, perché il malato prima di essere tale è anzitutto una persona. Naturalmente ogni procedura medica, soprattutto quelle chirurgiche, sono soggette a un margine di errore, l'importante è ridurre al minimo questo rischio. A volte però l'errore umano può verificarsi per negligenza.

In questi casi viene chiamata in causa la responsabilità dei sanitari. Quanto accaduto in un ospedale del Kenya lo dimostra chiaramente. Ma andiamo a considerare cosa è accaduto.

Ospedale Kenya: il clamoroso scambio delle cartelle cliniche

Stando a quanto riportato dal giornale kenyano Daily Nation, un paziente si è ritrovato in sala operatoria per sbaglio. Si è trattato di un vero e proprio incubo. Ma andiamo a ricostruire con maggior dovizia di particolari quanto accaduto. Intanto l'incresciosa vicenda si è verificata al Kenyatta National Hospital di Nairobi. Destino, coincidenza fortuita, casualità, chiamiamola come vogliamo, vuole che due pazienti siano arrivati nello stesso giorno al Kenyatta hospital di Nairobi.

Purtroppo stando a quanto si apprende, sono stati scambiati i cartellini dei loro abiti, per cui sul tavolo operatorio è finito il paziente sbagliato. Nessuno è riuscito a spiegare ancora come ciò sia potuto avvenire. Fatto sta che i due pazienti presentavano una diagnosi diversa: in un caso bisognava procedere a un intervento chirurgico per rimuovere un coagulo del sangue, invece l'altro paziente aveva riportato un trauma cranico curabile con una semplice terapia medica a base di farmaci.

Scambiandosi le etichette sul tavolo operatorio è arrivato quindi il paziente sbagliato. I medici hanno aperto il cranio al paziente che non presentava alcun coagulo. Trovandosi in questa situazione anomala si sono rivolti a un neurochirurgo più anziano che ha consigliato di interrompere l'operazione e di suturare la testa del paziente.

Anche la tac a cui è stato sottoposto non ha evidenziato alcun coagulo.

I due pazienti stanno bene

Alla fine i medici risolvono il rebus scoprendo che la cartella clinica in realtà riguardava un altro paziente che necessitava di un intervento rapido. Per fortuna la vicenda si è conclusa a lieto fine: entrambi i pazienti stanno bene. In particolare quello che doveva subire l'intervento non ne avrebbe più bisogno in quanto il coagulo si è sciolto da solo.