In queste ore sta circolando una notizia molto preoccupante, che vieterebbe ai cittadini italiani di spostarsi da una regione all'altra per curarsi. Secondo le statistiche, circa 800mila italiani (in particolar modo quelli del centro sud) hanno preferito spostarsi dalla loro regione per andare a curarsi nei migliori ospedali della nostra penisola. Un servizio che costa circa 4 miliardi di euro. Le migliori regioni dal punto di vista sanitario sono la Lombardia (con 161.000 pazienti l'anno) e l'Emilia Romagna: secondo le statistiche infatti gli italiani scelgono gli ospedali sull'asse Milano-Bologna.

Sono 14 invece le regioni in rosso, come ad esempio la Calabria che ha un debito per 391milioni, seguita poi dalla Campania (in rosso per 302 milioni) e il Lazio (289 milioni). Si è parlato di questo ieri, durante la Conferenza Stato-Regioni. Pare infatti, che l'Italia stia cercando di arginare i viaggi degli italiani che non si accontentano e che vogliono farsi curare senza correre rischi, riducendo così quasi a zero il diritto del paziente a scegliere l'ospedale che ritiene più giusto. Si sarebbe deciso infatti, di attuare dei tagli alle regioni, in modo da non essere più in grado di ospitare i malati.

Il tutto deciso lontano dai media e senza interpellare i cittadini. L'Italia invece di guardare al futuro pare che sia tornata indietro.

Di questa decisione inoltre, ne andranno a risentire senza ombra di dubbio, anche gli alberghi e i negozi che si trovano nelle città con le strutture più all'avanguardia e preferite dai pazienti.

Secondo le decisioni che sono stata prese, le regioni più arretrate e degradate dal punto di vista sanitario, non dovrebbero alzare il livello di qualità degli ospedali, ma bensì chiudere le porte.

Dunque i cittadini dovrebbero restare nella loro regione di residenza, senza avere la libertà di scegliere in quale ospedale farsi curare, accontentarsi di ospedali come quelli di Bari, Foggia e Napoli, dove è evidente la malasanità, strutture in cui di certo, non sono mancati casi di morti che potevano essere evitati.

Le parola di Gabriele Pelissero

Gabriele Pelissero presidente dell'Aiop (Associazione italiana ospedaliera privata) si mostra molto preoccupato. Afferma infatti: "Stiamo scivolando in una situazione inaccettabile, invece di migliorare il livello medio delle regioni che zoppicano di più, si mettono blocchi e filtri per le realtà all'avanguardia. E così, senza che l'opinione pubblica sia stata informata, si toglie la possibilità di poter scegliere i centri più evoluti."