Hadia Hosny El Said si trovava a Dahab, a nord di Sharm el-Sheikh, in Egitto, affacciata al balcone dell'appartamento di suo zio ad osservare la distesa delle acque del mar rosso, quando qualcosa ha attirato la sua attenzione. Subito capì l'enorme importanza dell'evento che stava avvenendo sotto i suoi occhi e con eccezionale tempismo non si è lasciata sfuggire l'occasione di immortalare, con il proprio smartphone, delle stupende immagini da regalare al mondo intero. Le foto postate su Facebook sono infatti diventate subito virali. Gli scatti rubati ci hanno reso partecipi di un momento così intimo, ma universale e commovente.

La giovane donna che avrebbe deciso di partorire nelle acque del Mar Rosso sarebbe una turista russa, accompagnata dal proprio medico (l'uomo più anziano che si vede nelle foto) e dal papà del piccolo. Ma vediamo nel dettaglio cosa ci raccontano queste immagini.

Donna russa partorisce nelle acque del Mar Rosso

L'identità della madre non è stata rivelata, né le condizioni del bambino, sebbene entrambi siano apparsi in ottime condizioni come si vede nelle foto. Hadia racconta che la giovane donna incinta una volta entrata in travaglio si sarebbe inoltrata nelle acque del Mar Rosso seguita dal compagno ed il dottore. Come si vede dalle immagini dopo la nascita del bambino la placenta è stata posta in una ciotola arancione per trasportare il neonato sulla riva da padre e medico, con il cordone ombelicale ancora attaccato.

Ancora nelle immagini possiamo notare un altro bambino biondo di 2-3 anni circa attendere sulla spiaggia (probabilmente il fratellino) l'arrivo dei due uomini con il neonato. Infine ecco lei, la neomamma, una giovane e bella ragazza mora, dal fisico tonico e asciutto, riemergere dalle acque come se nulla fosse mai accaduto.

Serena e felice raggiunge la riva e si riunisce con la famiglia che la attende con grande gioia insieme al nuovo arrivato.

Il parto in acqua: vantaggi, quando è sconsigliato

I commentatori dei social media hanno elogiato la "bellezza" e la "facilità" della nascita in acqua. Certamente coraggiosa ed inusuale è stata la scelta di farlo in luogo tanto evocativo ed affascinante come le acque cristalline del Mar Rosso, ma cosa dicono gli esperti sulla parto in acqua?

Le nascite in acqua sono un'alternativa sempre più popolare al parto tradizionale perché mostra senz'altro dei notevoli vantaggi per bambino e partorienti. Essere immerse in acqua calda (37 gradi circa) permette di provare meno dolore durante le contrazioni del travaglio e le fasi del parto stesso. Anche i bambini nati in acqua sono spesso più calmi di quelli nati con un parto tradizionale, e tendono a lottare e a piangere di meno dopo aver lasciato il grembo materno.

Sembra che simili benefici dipendano da numerosi fattori: l'acqua rende le partorienti fisicamente più "leggere", sostenute dall'acqua stessa che permette di compiere i movimenti in maniera facilitata e più fluida; il rilassamento di muscoli ed articolazioni prodotto dall'azione acqua permette alla madre di liberare le endorfine, ormoni che riducono la sensazione di dolore.

Per il neonato nessun pericolo: il riflesso della respirazione viene attivato dal cambiamento di temperatura al nascere del bambino e dalla sensazione di aria sulla pelle. Ciò significa che, a condizione che il bambino rimanga completamente immerso in acqua calda, egli continuerà a ricevere ossigeno attraverso il cordone ombelicale fino a che non emergerà in superficie, senza alcun rischio che affoghi in acqua. Tuttavia, le nascite in acqua di solito non sono raccomandate per le madri che hanno presentato complicazioni durante la gravidanza, per madri sovrappeso, in caso di gravidanze gemellari ed altre situazioni che andranno valutate secondo il parere medico.