Una controtendenza che riempie le pagine dei quotidiani, quella emersa dall'ultimo rapporto Eures che rivela dati tutt'altro che incoraggianti: in calo i reati di omicidio e di rapina, rispettivamente del'11,2% e dell'8,7%, ma nessuna diminuzione dei femminicidi. Centoquaranta le donne uccise nello scorso anno per quella che viene definita una vera e propria “mattanza”, alla media di un femminicidio ogni tre giorni, delitti caratterizzati da una costante: il 75% dei casi ha per assassino la figura del marito, del compagno o di un "ex".

Gli interrogativi

Le domande sul se si stia facendo abbastanza si susseguono: “Cosa si sta sbagliando? Cosa non funziona nel sistema giustizia e come si sta operando in termini di prevenzione della violenza sulle donne?”. Alla luce degli incontri istituzionali del 2017 arrivano importanti risposte, come quella relativa all'introduzione - per la prima volta in Italia - di un'area di intervento destinata a “programmi di trattamento di uomini maltrattanti”, perché se è vero che resta fondamentale fornire sostegno alle donne vittime di violenza, è pur vero che non si può pensare di porre fine a questi fenomeni senza coinvolgerne gli autori, attraverso percorsi di recupero specifici e strutturati.

Le risposte

Centri antiviolenza per le donne vittime e Centri di ascolto per gli uomini autori di violenza, che attuano percorsi di recupero dei maltrattanti e che si riuniranno per la prima volta a Trento sotto il coordinamento della rete nazionale Relive - relazioni libere dalle violenze - nelle giornate del 23 e del 24 marzo per parlare del lavoro con l'uomo autore di violenza nelle relazioni affettive, perché si arrivi ad una responsabilizzazione della violenza ed a risultati tangibili in termini di costi e benefici.

“Una sfida per il cambiamento maschile” è il titolo del Convegno senza precedenti in Italia, che vedrà l'alternarsi di professionisti provenienti dal panorama nazionale e internazionale, per mettere al centro la responsabilità maschile degli uomini che agiscono violenza. Una due giorni di scambio e condivisione sul tema del lavoro con gli uomini, che vedrà il confronto tra le varie esperienze europee, da quella finlandese a quella spagnola, da quella austriaca a quella inglese, fino a quella della WWP EN - European Network for the Work with Perpetrators of Domestic Violence - e naturalmente l'esperienza condivisa dei Centri per uomini in Italia.