Si sospettava da tempo che la "sindrome di PANS" e la PANDAS - patologie ancora poco conosciute, ma purtroppo sempre più diffuse - fossero correlate ad alterazioni della flora batterica intestinale. Un nuovo studio ha dato ulteriori conferme in tal senso: si tratta di una ricerca italiana condotta dal prof. Quagliariello e colleghi, pubblicata sulla rivista scientifica "Frontiers in Microbiology" del gruppo "Nature".

Il dottor Quagliariello ha guidato lo studio scientifico tutto romano, presso l'Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, insieme ai ricercatori del Gemelli e dell'Università La Sapienza.

Per la prima volta è stato certificato che i batteri stanziati nell'intestino, ovvero il microbiota, fungono da cervello biochimico per tutto l'organismo; un motore che, metabolizzando i nutrienti, produce energia e regola il sistema immunitario.

Il microbiota equilibra la parete mucosa dell'intestino e tutti i microorganismi che fungono da barriera contro i patogeni. Ed è per questo motivo che un suo malfunzionamento può apportare svantaggi in tutto l'organismo.

Microbiota e cervello

Già diverse ricerche precedenti avevano dimostrato che dal microbiota, oltre all'equilibrio intestinale, dipende anche l'attività extra-intestinale, che influisce sul comportamento e sul sistema nervoso. Si parla, infatti, di "asse cervello-intestino" per marcare il collegamento tra flora intestinale e comportamenti neuropatologici.

Questi ultimi, in particolare, sono stress, autismo, depressione e sclerosi multipla, poiché regolati da input di origine immunologica, ormonale e neurale.

Sembra che il microbiota agisca in collegamento col cervello tramite il midollo, il complesso nervoso enterico, l'asse ipotalamo-ipofisi-surrene e il SNC. Il meccanismo è stato convalidato dall'effetto dei probiotici e, di contro, degli antibiotici, sulla funzione del cervello.

L'asse cervello-intestino e la PANDAS

Il microbiota è regolato dallo stile di vita e dall'ambiente, e le variazioni della sua composizione sono solitamente associate a patologie del comportamento ed alterazioni cognitive. La PANS è una sindrome neuropsichiatrica infantile acuta, mentre la PANDAS è un disturbo autoimmune pediatrico (sempre di natura neuropsichiatrica), legato alle infezioni da streptococco beta emolitico di gruppo A.

Le due patologie, ancora considerate rare e in fase di studio, hanno un inizio improvviso ed acuto che riguarda la sfera neuropsichiatrica: i sintomi sono ossessioni, compulsioni, tic, vari disturbi del comportamento e restrizioni alimentari. La ricerca "romana" ha messo in evidenza la relazione tra PANS e PANDAS ed il microbiota intestinale, soprattutto in bambini tra i 4 e gli 8 anni, perché hanno assunto una quantità minore di antibiotici.

È noto, infatti, che le maggiori alterazioni del microbiota dipendono dal ricorso ad antibiotici: nei pazienti che ne hanno utilizzato una minor quantità, si osserva un'omogeneità superiore della flora ed una spiccata presenza di microbi marcatori, come Bacteroides ed Oscillospira, nonché un aumento di molecole interessate alla risposta anticorpale e infiammatoria.

Al contempo, negli stessi soggetti si evidenzia una diminuzione di marcatori legati ai complessi biochimici coinvolti nella funzionalità cerebrale, come la D-alanina, gli acidi grassi a catena corta, molecole intermedie di tirosina e dopamina.

I biologi ed i medici della ricerca

La ricerca italiana ha coinvolto diversi studiosi di stanza presso gli ospedali romani e l'Università La Sapienza, come la dott.ssa Putignani, i proff. Cardona e Gasbarrini: costoro sono concordi nell'affermare che l'infezione dovuta a Streptococco alteri il microbiota, inducendo uno stato pro-infiammatorio perché selezionerebbe alcuni ceppi batterici legati all'infiammazione intestinale, alla risposta immunitaria ed all'impoverimento dei metaboliti associati alle attività cerebrali, tipo i precursori della D-alanina, della tirosina e della dopamina.

I soggetti affetti da PANS e PANDAS hanno mostrato come la composizione batterica intestinale possa determinare alterazioni comportamentali, e ciò può aprire la strada allo studio di un nuovo approccio terapeutico.