Il nuovo prodotto che tra qualche anno potrà prevenire alcuni tumori, è stato creato grazie alla biologia sintetica, nei laboratori del Politecnico federale di Zurigo, in Svizzera. I risultati ottenuti dall'esperimento svolto sugli animali, sono stati pubblicati sulla rivista 'Science Translational Medicine', e potranno aprire nuovi scenari per la cura non solo dei tumori ma anche di altre malattie come quelle neurodegenerative.

Come funziona il nuovo sistema di prevenzione

Il nuovo prodotto consiste in una "spia" impiantata a fior di pelle e creata con cellule umane ingegnerizzate che controllano principalmente il livello del calcio nel sangue.

L'aumento considerevole di calcio per lungo tempo porta l'individuo a soffrire di ipercalcemia con la conseguente fioritura sulla pelle di melanina che, in questo caso, va a disegnare appunto i contorni del "neo spia". L'aumento dei livelli del calcio, purtroppo, è spesso associato alle metastasi che si formano con i tumori in fase avanzata. Grazie quindi a questo metodo è quantomeno possibile prevenire e curare in anticipo l'insorgere di gravissimi sintomi che accompagnano la malattia come l'insufficienza renale e le aritmie cardiache. Attualmente la spia è in grado di riconoscere i segnali dei tumori più comuni, ovvero quello del colon, dei polmoni, della prostata e del seno. Martin Fussenegger, coordinatore dello studio, chiarisce che quando il neo spia appare sulla pelle non vuol dire che la malattia si trova ormai in uno stato troppo avanzato per essere curata, ma che anzi bisogna fare accertamenti più approfonditi per prescrivere una cura nel caso ce ne fosse bisogno.

Per i più ansiosi, affetti da ipocondria, si sta pensando di sviluppare anche un neo artificiale che riesca a essere individuato solo attraverso una speciale luce rossa che sarà in dotazione negli studi medici, in modo da non lasciare il paziente in continua apprensione. Anche l'oncologo Giuseppe Curigliano ha commentato la notizia con molto entusiasmo, definendo la scoperta "un grande passo avanti nella prevenzione", e ha aggiunto che magari un giorno si potrà addirittura cercare di creare delle cellule umane ingegnerizzate che invece di rilasciare melanina capace di segnalare una possibile malattia, possano piuttosto rilasciare molecole terapeutiche capaci di combattere il male ancor prima del controllo medico.