Si chiama Protocollo per la tutela della disabilità da patologie oncologiche. A suo modo è un qualcosa di rivoluzionario, dato che mira a snellire i processi burocratici a cui è costretto un paziente che scopre di essere malato di tumore prima di avere riconosciuto il sussidio che gli spetta da parte dell'Inps. E' un 8 maggio 2018 a suo modo storico perché quello firmato dal presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, dal presidente dell'Inps, Tito Boeri e dal Direttore generale dell'Ifo, Francesco Ripa è molto più che un semplice passo verso la semplificazione di un processo che, come tanti in Italia, si caratterizza per l'elevato grado di laboriosità e lunghezza delle tempistiche.

Che benefici avranno i pazienti oncologici ?

Il protocollo mira a semplificare quella che appariva una pratica stucchevole per chi si trova a lottare con mostri molto più importanti della burocrazia. In atti concreti si traduce nell'istituzione di una rete mediante la quale l'Inps potrà riconoscere il sussidio spettante ai disabili da patologia oncologica attraverso l'ufficializzazione della diagnosi da parte di un medico specialista oncologo. L'attuale Protocollo avrà una durata di diciotto mesi e cancellerà tutti gli accertamenti che prima erano necessari affinché l'ente previdenziale provvedesse a sbloccare l'assegno spettante al paziente. La brutta notizia è che, attualmente, si tratterà di una misura adottata dalla sola Regione Lazio, ma c'è da credere che qualora dovesse essere verificato il buon funzionamento potrebbe diventare un modello esportabile nel resto d'Italia.

Evitare ad un paziente ulteriore accertamenti sarebbe un grande esercizio di umanità che il sistema umanitario potrebbe contare di fare ove ne esistesse la possibilità, come questo Protocollo permetterebbe.

Modello del Protocollo sarà esportato

Ad essere ridotti saranno naturalmente anche gli oneri delle famiglie che avranno la possibilità di beneficiare del sussidio già nella fase iniziale della patologia.

Prima non mancavano i casi in cui dovevano passare diversi mesi affinché si potesse beneficiare del sussidio. La tempestività renderà possibile, dunque, la concessione della così detta "legge 104" molto in anticipo rispetto a quanto non accadesse prima, con conseguenti diritti per chi assiste il beneficiario. Come detto, per le patologie più gravi sarà sufficiente un solo certificato dello specialista oncologo che avrà in cura il paziente.

La creazione di un vero e proprio network permetterà di gestire gli altri casi riducendo i passaggi e le visite per beneficiare dei propri diritti attraverso un accertamento molto più celere. Presto il Protocollo dovrebbe essere esteso ad altre regioni tra cui Calabria e Basilicata.