Un gruppo di ricercatori americani del Centro per il trattamento del peso corporeo e Chirurgia metabolica del Brigham and Women’s Hospital di Boston sta sviluppando una pillola che promette di essere innovativa nella cura del diabete.

La pillola, definita dagli stessi ricercatori ‘intervento chirurgico in pillola’, produrrebbe gli stessi effetti della chirurgia antiobesità: infatti, consentirebbe di curare la malattia evitando il bisturi.

Essa, in pratica, agirebbe sul paziente rilasciando una speciale sostanza che, attaccandosi alla parete dell'intestino, produrrebbe una specie di pellicola adesiva capace di ridurre l'assorbimento degli alimenti e quindi consentire la regolazione dello zucchero nel sangue che costituisce la principale problematica nei soggetti diabetici.

Un risultato eccezionale che, se confermato dalle future sperimentazioni, aprirebbe nuovi orizzonti sul piano della cura al diabete.

La pillola produce effetti simili alla chirurgia bariatrica

La chirurgia antiobesità, detta "bariatrica", consigliata nei pazienti in forte sovrappeso, consiste nel rimuovere chirurgicamente una parte dell'intestino al fine di ridurre l'assorbimento dei nutrienti successivo ai pasti.

Nel corso degli ultimi 10 anni si è compreso come questo intervento, inizialmente concepito come cura dell'obesità patologica, si sia rivelato utile anche per il diabete.

La chirurgia, però, presenta dei limiti, incluso quello di non poter essere praticata su larga scala, essendo comunque un intervento chirurgico complesso e potenzialmente rischioso: pertanto, si tratta di un intervento proponibile solo a determinati pazienti.

Ne consegue che i diabetici sottoposti a chirurgica bariatrica sono solo una parte (minima) rispetto al totale dei malati. In ragione di tutte queste considerazioni la comunità medico scientifica sta guardando con vivo interesse a questo nuovo prodotto farmacologico, ancora in sperimentazione, capace di emulare negli effetti l'intervento chirurgico vero e proprio.

La pillola è stata presentata sulla rivista Nature Materials

L'innovativo studio che ha consentito la scoperta degli effetti di questa pillola è stato presentato sulla rivista specializzata "Nature Materials". I ricercatori hanno messo a punto una sostanza, da essi definita ‘verniciante’, basata sul sucralfato, un agente largamente usato per ulcere ed esofagite da reflusso.

La nuova sostanza denominata LuCI (Luminal Coating of the Intestine) sarebbe in grado di schermare la prima parte dell’intestino tenue e si dissolverebbe successivamente in un paio d’ore.

Degno di rilievo anche il fatto che il LuCI si possa produrre in ‘polvere’ così da poterla racchiudere facilmente in una capsula ad uso medico.

I ricercatori, durante la sperimentazione, hanno somministrato la pillola a dei topolini, prima dei pasti, ed hanno constatato la formazione di una specie di membrana che ha temporaneamente aderito alle pareti intestinali degli animali, riducendo l'assorbimento dello zucchero e l'innalzamento della glicemia.

Negli animali è stata riscontrata una riduzione di circa il 47% dei picchi glicemici.

Dopo diverse ore, il rivestimento transitorio creato si dissolve spontaneamente lasciando nuovamente scoperte le pareti intestinali.

Siamo solo agli inizi nella sperimentazione di un farmaco che promette di essere innovativo nella cura del diabete: il prossimo passo, a detta degli esperti, sarà quello di testarlo su topolini 'diabetici e obesi'.