Alimenti calorici e vita sedentaria non sembrano spiegare il fenomeno dell’obesità in crescita, tanto che la ricerca si sta focalizzando sullo studio di altri fattori che potrebbero avere un ruolo nel guadagno del peso. L’allergia al nichel è uno di questi, tanto che l’EFSA (autorità europea per la sicurezza alimentare), ha recentemente lanciato un allarme sui possibili effetti deleteri del nichel assunto con la dieta sul metabolismo energetico e sul rischio di comparsa di malattie per gli allergici. Per la prima volta i ricercatori del Department of Experimental Medicine, Università La Sapienza di Roma, hanno osservato un’associazione significativa tra allergia al nichel e obesità, in uno studio condotto su 1128 pazienti in sovrappeso e obesi.
I pazienti allergici mostravano un peggioramento del metabolismo del glucosio con livelli più alti di insulina, indice HOMA-IR (insulino resistenza), HbA1C (emoglobina glicata), una maggiore infiammazione riscontrabile dai livelli più alti di CRP (proteina C reattiva), un deterioramento della composizione corporea e un BMI (body mass index) più elevato, indice di condizione sovrappeso/obesità. Il lavoro è stato pubblicato sulla rivista Plos One, a fine agosto 2018.
Allergia al nichel
Il nichel è un metallo ubiquitario altamente allergenico presente nel terreno, nell’acqua, nei prodotti domestici e utensili, cosmetici e alimenti di origine vegetale. La percentuale di allergici al nichel è tra l’8% e il 18%, soprattutto nei paesi sudeuropei come l’Italia (16%).
L’allergia si manifesta con soli sintomi cutanei (dermatite allergica da contatto, ACD) o una combinazione di quelli cutanei ed extracutanei (gastrointestinali, respiratori e neurologici). Quest’ultima è definita sindrome di allergia al nichel sistemica (SNAS). ACD e SNAS sono condizioni complesse, con patogenesi ancora non chiare.
Lo studio clinico su sovrappeso e allergia al nichel
L’analisi è stata effettuata sui pazienti di età compresa tra 18 e 65 anni che accedevano al Centro di Alta specializzazione della cura dell’Obesità presso l’Università. I soggetti in sovrappeso e obesi che presentavano almeno due segni o sintomi compatibili con la SNAS o l’ACD, come stress gastrointestinale (gonfiore intestinale, meteorismo, dolore addominale, eruttazione, dispepsia, diarrea, stitichezza), sintomi sistemici (fatica, mal di testa) e segni cutanei (grattamento, rash, orticaria), venivano candidati all’esame del patch test per il nichel.
Dall’analisi dei dati il 59.7% della popolazione in sovrappeso/obesi aveva allergia al nichel.
Questo metallo, nei soggetti allergici, è risultato essere un distruttore endocrino, associato all’alterazione del metabolismo del glucosio, all’infiammazione lieve, entrambi fattori che modificano il metabolismo energetico, la composizione corporea e stimolano il guadagno di peso.