Tutti siamo ormai pienamente abituati a 2G, 3G e 4G. Il passaggio alla 5G per le nostre connessioni wireless sembrerebbe quindi inevitabile (e, a giudicare dall'avanzare delle tecnologie, lo è già). Il 5G garantirebbe comunicazioni molto più rapide, essendo una tecnologia esponenzialmente più potente di quella che utilizziamo tutti i giorni. Gli esperti però continuano ad essere cauti al riguardo: gli studi riguardanti questa nuova tecnologia sono ancora troppo pochi e si teme che le onde elettromagnetiche generate potrebbero essere dannose per persone e Ambiente.

A favore o contro la rete 5G?

La tecnologia avanza inarrestabile: ZTE ha già annunciato la collaborazione con Unicom, un operatore cinese, che ha permesso la prima chiamata vocale 5G della storia. Bisognerà aspettare almeno il 2020 per la definitiva messa in funzione su larga scala della nuova rete, ma di giorno in giorno i progressi aumentano.

In Italia, tocca invece a Milano il titolo di prima capitale europea 5G in assoluto. Con la prova sulla rete Vodafone, la città ha ottenuto il traguardo nello scorso dicembre, e l'obiettivo è di estendere adesso la rete ad altre quattro città della penisola entro l'anno. I vantaggi del 5G sono insomma sotto gli occhi di tutti, poiché garantiscono una velocità delle comunicazioni e del web mai ottenuta prima.

Alcuni comitati scientifici però avanzano dubbi molto seri al riguardo, dal momento che la rete 5G aumenta esponenzialmente anche i campi elettromagnetici che ci circondano. Già le tecnologie 2G, 3G e 4G portano pericoli per la salute, dunque si teme che anche nel caso del 5G il problema sia altrettanto, e più, importante. Non sono ancora stati effettuati studi accurati al riguardo, ma proprio per questo i ricercatori invitano alla calma, poiché prima di mettere il sistema definitivamente in funzione, sarebbe bene capire a quali conseguenze potrebbe condurre.

5G: secondo alcune ricerche il pericolo esiste ed è fondato

Lo scontro è decisamente serrato. Da una parte ci sono persone come Fiorella Belpoggi, ricercatrice dell’Istituto Ramazzini, che ha portato avanti uno dei più grandi studi sugli effetti negativi delle radiazioni delle antenne della telefonia mobile (banda 3G), oppure l’istituto americano National Toxicology Program che ha studiato il "cancro da cellulare"; dall'altro lato c'è la Commissione internazionale per la protezione dalle radiazioni non ionizzanti (Icnirp), che ha definito simili ricerche "poco affidabili" (ma ora gli studi sono passati nelle mani dell’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro).

La questione è insomma già molto complessa per le bande che utilizziamo tutti i giorni, ma forse, proprio per questo, c'è stata un'accelerazione improvvisa nel voler inserire le tecnologie di quinta generazione. Se infatti alla fine l’Organizzazione Mondiale della Sanità dovesse rialzare la valutazione delle radiofrequenze, il sogno del 5G potrebbe crollare decisamente in fretta (e le aziende non apprezzerebbero di certo la perdita di guadagni faraonici). Pertanto la sensazione, secondo alcuni, è che si vogliano muovere ad attivarlo prima che sia troppo tardi.

Eppure qui non si parla di "semplice denaro", ma della salute di tutti noi. Secondo ben nove studi c'è un aumento del rischio di cancro al cervello dovuto all'utilizzo del cellulare, senza contare anche il pericolo di tumori al nervo vestibolare, alla mammella, testicolo, leucemia e tiroide. E per questi studi si sta parlando ancora di bande "limitate", come 3G e 4G. Cosa succederà quando anche la 5G sarà comunissima? Davvero potremo dormire sonni tranquilli?