Gli studiosi di tutto il mondo la definiscono “una follia” che rischia di aumentare a dismisura il problema della resistenza batterica e mettere così a rischio la nostra Salute. Si tratta dell'autorizzazione del governo Trump all'uso degli antibiotici per le colture di aranci, oltre che quelle di limoni. I limoneti sono da tempo trattati con antibiotici negli Usa ed ora questa pratica discussa sarà messa in atto anche per la produzione di arance. Lo stupore da parte del mondo scientifico nasce dal momento che a ricorrere ad aiuti agrochimici è proprio l’Epa, l’Ente di protezione ambientale statunitense.

A cosa servono gli antibiotici

I limoneti sono stati irrorati di antibiotici per arginare il "mal secco”, una malattia che colpisce i vasi linfatici degli agrumi, soprattutto del limone, causata dal fungo Phoma tracheiphila. Dopo il via libera per i limoni si passa ora all'irrorazione degli aranceti con l'ossitetraciclina, utilizzata solitamente per trattare la Chlamydia, nota malattia a trasmissione sessuale. Gli Usa hanno quindi deciso di ignorare i moniti della scienza mondiale che, quotidianamente, raccomanda di non usare antibiotici per non arrivare al punto di non ritorno, ovvero quello in cui nessuno di essi sarà più funzionale per trattare le infezioni. Come dichiarato dal dottor Nathan Donley, scienziato del Centro per la diversità biologica, la strada imboccata dall'amministrazione Trump sbloccherà ulteriormente la resistenza batterica, rendendoci pressoché inermi di fronte a funghi e batteri.”

Gli antibiotici

L’ossitetraciclina e gli altri antibiotici similari hanno la capacità di interferire con la capacità dei microorganismi di crescere e moltiplicarsi.

Inserendolo negli alimenti, il composto chimico diventa inutile perché la selezione naturale produrrà batteri in grado di resistergli e che saranno capaci di causare epidemie non controllabili. L'antibiotico–resistenza, un fenomeno ormai pericolosamente diffuso, non riguarda soltanto l’ossitetraciclina, ma tutti gli antibiotici disponibili finora.

Ma non è tutto: sembra che l'Epa sia in procinto di approvare l'uso di 280 tonnellate di streptomicina, antibiotico distribuito come per l’ossitetraciclina dal colosso agrofarmaceutico AgroSource, già in uso in Florida. La quantità irrorata sarebbe 46 volte più grande della dose di antibiotici simili che gli americani assumono annualmente per trattare malattie tra cui anche la tubercolosi.

Fortunatamente in Europa i trattamenti con antibiotici non sono ammessi, ma i consumatori statunitensi potranno trovare residui di antibiotici nelle spremute e nella frutta, che toglieranno ai farmaci qualsiasi efficacia futura.