In Italia, l’1% della popolazione soffre di sindrome Asperger e il 2% di ADHD, disturbo da deficit di attenzione e iperattività. Complessivamente, secondo gli esperti, sarebbero interessate circa 1,5 milioni di persone, ma solo per 300mila soggetti si è arrivati ad una diagnosi di questi disturbi comportamentali. Se ne parla questi giorni in un convegno a Milano.

Greta Thunberg e non solo

Nell'ultimo periodo la paziente più popolare affetta dalla sindrome di Asperger è Greta Thunberg, classe 2003. La 17enne attivista svedese è impegnata in una campagna mondiale contro i cambiamenti climatici e soffre di questa sindrome, ma non è da sola.

Solo in Italia si stima siano 1,5 milioni quelli che soffrirebbero di Asperger e di ADHD, dall’inglese "Attention Deficit Hyperactivity Disorder", il disturbo da deficit di attenzione e iperattività. Ma, secondo gli esperti, solo 300mila sono i casi diagnosticati, ovvero uno su cinque.

Al XXI Congresso Nazionale SINPF, in corso questi giorni a Milano, si è inaugurato un network nazionale per promuovere iniziative e la ricerca in questo settore. A questa rete collaboreranno neuropsichiatri infantili e psichiatri, associazioni dei pazienti e dei loro familiari, tutti insieme per sensibilizzare l’opinione pubblica su questi disturbi ed aumentare la consapevolezza su questi temi.

Infatti, poter diagnosticare subito una sindrome del neurosviluppo come Asperger o ADHD vuol dire poter intervenire in tempo prima che sopraggiungano complicanze normalmente associate a questi disturbi, come depressione (40% dei casi), ansia (35% dei casi), abuso di sostanze come alcool e stupefacenti (10%).

I disturbi del neurosviluppo normalmente si manifestano già nell'infanzia, in forma isolata o associati tra loro, e persistono nell'età adulta, con una evoluzione che dipende dallo sviluppo individuale. Il vero problema è proprio la mancata diagnosi. Un adulto, con una sindrome di questo tipo non diagnosticata, può andare incontro a dipendenza da sostanze stupefacenti, alcol e disturbi alimentari.

Sintomi e cure

Sono entrambi disturbi neurologici. Anche se appartiene alla categoria dei disturbi dello spettro autistico, la Sindrome di Asperger non è associata a ritardo mentale o deficit intellettivo e del linguaggio. Anzi, i piccoli pazienti con questo disturbo possiedono buone qualità linguistiche e cognitive, spesso con intelligenza sopra la media.

Inoltre, a differenza dei soggetti con autismo che si isolano e non mostrano interesse per gli altri, la maggior parte dei bambini con sindrome di Asperger desidera inserirsi e avere interazioni con gli altri, anche se ha difficoltà nel farlo.

Anche se a vedere Greta Thunberg che, fortunatamente, ha scoperto la malattia a soli 13 anni, o la scrittrice Susanna Tamaro, a cui invece la diagnosi è arrivata dopo i 40 anni, difficilmente uno pensa ad una difficoltà relazionale di questi pazienti. Non esistono cure risolutive della sindrome di Asperger. Si interviene con delle specifiche terapie cognitivo-comportamentali, incentrate sullo sviluppo della consapevolezza e sulla gestione e comunicazione delle emozioni.

I pazienti con disturbo da deficit di attenzione e iperattività (ADHD) sono caratterizzati da sbalzi di umore, iperattività, difficoltà a gestire situazioni di stress, incapacità di darsi delle priorità, di focalizzarsi su un compito preciso, di gestire i loro impegni e il loro tempo. Negli Stati Uniti, questo disturbo ha un impatto economico stimato tra i 140 e i 260 miliardi di dollari, dovuto alle spese sanitarie (anche per la gestione di altri disturbi conseguenti a quello principale) e alla mancata produttività. Ad esempio, il 25-30% dei pazienti con dipendenze varie e/o disturbi alimentari e il 16% dei pazienti con altri disturbi mentali soffre di ADHD.

A differenza dell’Asperger, nell'ADHD esistono delle terapie farmacologiche che riescono a dare una remissione del disturbo.

Questi farmaci sfruttano meccanismi differenti, ad esempio, inibiscono la ricaptazione di serotonina e noradrenalina o gli antipsicotici. La scelta, ovviamente, è affidata agli specialisti chiamati a valutare e gestire ogni singolo caso.