La risposta è degna di Roger Federer, un uomo estremamente educato e tranquillo che si scompone molto raramente. Nei giorni scorsi il fuoriclasse svizzero era stato criticato indirettamente da numerosi ambientalisti per la partnership con Credit Suisse, uno dei main sponsor del 20 volte vincitore di Slam. L'istituzione bancaria è accusata di aver effettuato ingenti investimenti (secondo Global Climate Strike si parla di circa 57 miliardi di dollari) sui combustibili fossili, nocivi per l’Ambiente. Al coro della protesta nei suoi confronti si era unita Greta Thunberg, la giovane attivista svedese che con un retweet ha aderito alla campagna social #RogerWakeUpNow.

Da parte di Roger non c'è alcuna indignazione, anzi la piena disponibilità a verificare quanto di autentico ci sia nelle accuse formulate dai movimenti per il clima. L'indignazione, piuttosto, ha colto molti suoi tifosi che hanno quasi tirato in ballo il reato di 'lesa maestà': dovrebbero al contrario prendere da esempio lo stile di Federer, non solo quello che esprime sul campo da gioco.

Federer: 'Apprezzo che mi si ricordino le mie responsabilità fuori dal campo'

La sua posizione è di massima apertura nei confronti del movimento giovanile sul clima. "Sono padre di quattro figli e sostengo l'educazione in tutto il mondo, motivo per cui nutro un profondo rispetto e ammirazione per il movimento giovanile che combatte il cambiamento climatico".

Un problema che Roger prende estremamente sul serio. "Ultimamente ancora di più visto quello che sta succedendo qui in Australia dove io e la mia famiglia stiamo vedendo una vera e propria catastrofe provocata dagli incendi nelle foreste". Tra l'altro il 15 gennaio prenderà parte ad un'esibizione benefica insieme ad altri tennisti tra cui Rafa Nadal e Serena Williams, con lo scopo di raccogliere fondi per le vittime degli incendi che stanno devastando l'Australia.

Federer ha voluto ringraziare gli attivisti per averlo chiamato in causa. "Sono consapevole delle mie responsabilità anche al di fuori del campo da Tennis, anche come imprenditore, per questo sono molto attivo nella causa e mi impegno a utilizzare questa posizione privilegiata per dialogare su questioni così importanti con i miei sponsor".

La protesta ha preso il via lo scorso anno

Lo scorso anno Federer era finito per la prima volta nel mirino dei movimenti ambientalisti. Era il novembre del 2018 quando gli attivisti fecero irruzione nella sede del Credit Suisse a Losanna, in totale dodici ragazzi che presero a giocare a tennis in mezzo ai clienti dell'istituto di credito. Con questo gesto sollecitavano Roger a dissociarsi dall'azienda la cui partnership è iniziata nel 2009, alla luce delle gravi accuse che pendono a carico della stessa.