Dopo l'inizio della fase 3 dei test clinici, iniziata la settimana scorsa, il presidente russo Vladimir Putin ha annunciato che a Mosca è stato registrato questa mattina il primo vaccino anti Covid, sviluppato dall'istituto Gamaleya e testato anche da una delle sue figlie.

La sperimentazione del vaccino anti Covid

Questa mattina a Mosca la sperimentazione per la ricerca del vaccino contro il Coronavirus, entrata nella fase 3 la settimana scorsa, ha portato a dei risultati concreti. Secondo quanto dichiarato dal presidente russo Vladimir Putin, il vaccino sperimentale è efficace, in quanto "crea una immunità stabile e ha superato tutti i controlli necessari".

Il vaccino anti Covid, sviluppato dall'istituto Gamaleya, è stato somministrato anche a una delle figlie di Putin, la quale adesso sembra star bene. La donna, dopo la prima dose, ha avuto la febbre a 38, ma già dal giorno successivo il termometro ha segnato poco più di 37 gradi. Con la somministrazione della seconda dose è, poi, ricomparsa una leggera febbre passeggera, che ha lasciato ben presto posto a un elevato numero di anticorpi.

Al momento, non esistono conferme scientifiche indipendenti su questa scoperta, tuttavia è certo che anche altri istituti stanno lavorando a vaccini simili in Russia. Infatti, stando sempre alle dichiarazioni del presidente, nel Paese comincerà presto una produzione di massa del vaccino anti Covid, al cui acquisto risultano già interessati alcuni Paesi stranieri.

Le dichiarazioni del ministro della Salute Mikhail Murashko

Le parole del presidente russo a proposito dell'efficacia del vaccino anti Covid sono state confermate anche dal ministro della Salute Mikhail Murashko, il quale ha sottolineato come il vaccino avrebbe stimolato in tutti i volontari che hanno preso parte alla sperimentazione un alto livello di anticorpi, senza provocare serie complicazioni.

Il ministro ha poi aggiunto che il vaccino sarà prodotto in due sedi: all'istituto di ricerca pubblico Gamaleya e in quello di Binnopharm. Inoltre, già a partire da settembre sarà somministrato a medici e insegnanti, mentre da gennaio 2021 la sua diffusione sarà estesa anche al resto della popolazione. La vaccinazione sarà su base volontaria, posizione assunta anche da altri leader politici, tra cui anche dal presidente del Consiglio italiano Giuseppe Conte.

Ad ogni modo, Murashko ha spiegato che prima di tutto è "necessario offrire la vaccinazione sia a coloro che lavorano con persone infette, ossia i medici, sia ai lavoratori e alle persone dalle quali dipende la salute dei bambini, ossia gli insegnanti”. Parallelamente comincerà a circolare anche la graduale diffusione del vaccino tra la popolazione civile.

La reazione dell'Oms e i vaccini arrivati alla fase finale della sperimentazione

A proposito del vaccino russo, l'Oms ha reagito con cautela, poiché attualmente ci sono centinaia di vaccini in fase di sperimentazione che necessitano ancora di tempo prima di confermarsi uniformi alle linee guida e ai regolamenti ed essere applicati, quindi, all'intera popolazione in totale sicurezza.

Al momento, però, si contano solo quattro vaccini al mondo che sono giunti alla fase finale della sperimentazione umana, attribuibili ad altrettanti istituti di ricerca pubblici e privati.

Si tratta di AstraZeneca, un'azienda svedese a cui l’Italia ha prenotato 400 milioni di dosi di vaccino insieme ad altri Paesi europei; Moderna, realtà che collabora con i National Institutes of Health Usa; BioNTech/Pfizer, un accordo industriale tra Usa e Germania; CanSino, una società cinese.