Uno studio recente condotto dal professor Richard Plemper, a capo dell’equipe medica della Georgia State University, ha dimostrato come un farmaco chiamato molnupiravir, blocca la trasmissione del virus Sars-CoV-2 in alcuni furetti positivi al Covid e portatori di sintomi lievi dell’infezione. La sperimentazione ha dato i suoi risultati in sole 24 ore ed è stata pubblicata sulla rivista 'Nature Microbiology'.

La scelta di usare come cavie questi animali, è stata dettata dal fatto che i furetti trasmetterebbero facilmente la malattia pur manifestando sintomi deboli.

Robert Cox, uno degli autori dello studio, ha dichiarato infatti che la trasmissione del virus nei furetti è molto simile alla diffusione del contagio nei giovani adulti.

Il co-autore dello studio Josef Wolf ha poi spiegato come, dopo la somministrazione del farmaco, nessun animale si sia contagiato: "Quando abbiamo messo nella stessa gabbia gli animali infettati e poi trattati insieme a furetti non trattati, nessuno è stato infettato, mentre nello studio di controllo tutti i contatti dei furetti che avevano ricevuto il placebo sono risultati infettati".

Il farmaco ha avuto finora esito positivo sui furetti. Inoltre da alcuni mesi è entrato nella sperimentazione clinica sull'uomo, e da ottobre è stato avviato uno studio clinico di Fase 2 e 3 da parte della casa farmaceutica Merck, che vede coinvolti pazienti ospedalizzati.

Ancora non vi è però certezza dell'efficacia dell'antivirale sugli esseri umani.

Una molecola potente alleata nella lotta al contagio

Nel farmaco è contenuta una molecola chiamata MK-4482/EIDD-2801 la cui somministrazione per via orale nei furetti, ha visto ridursi drasticamente il numero di particelle virali trasmesse. L'infezione in questi animali, così come nella maggior parte dei mustelidi, avviene in modo molto rapido: ciò è stato confermato dall'Accademia Cinese di Scienze Agrarie, che ha anche fatto osservare come il Coronavirus si sia drammaticamente diffuso negli allevamenti di visoni.

Questo farmaco secondo Richard Plemper, si presenterebbe, dunque, come un potente alleato nel controllo del virus. Tecnicamente si tratterebbe di un profarmaco, inibitore dell'RNA, pratico e somministrabile per via orale. Da alcuni mesi il molnupiravir è arrivato alla sperimentazione clinica ed è stato acquisito dal colosso farmaceutico Merck. L'intera ricerca è stata pubblicata su 'Nature Microbiology' con il titolo "Therapeutically administered ribonucleoside analogue MK-4482/EIDD-2801 blocks SARS-CoV-2 transmission in ferrets".