Questa è la storia di una squadra pluriscudettata e che da ormai più di mezzo secolo non si affaccia ai palcoscenici più importanti. Stiamo parlando della Pro Vercelli, compagine che all'alba dei tempi era una delle più importanti e più stimate squadre in tutta la penisola e che ora è diventata, per i meno attenti, una tra le tante "squadrette" che popolano il mondo del semi-professionismo.
La storia della Pro è avvolta da un'atmosfera speciale che farebbe brillare di gioia gli occhi di qualunque suo tifoso. Al giorno d'oggi alla parola "scudetto" associamo grandi club come Juve, Milan e Inter, ma, a inizio novecento, quelle otto lettere tanto ambite da qualunque calciatore erano sinonimo di "Pro Vercelli".
La squadra piemontese, tra il 1908 e il 1922, collezionò ben sette scudetti.
Stiamo parlando di gironi con poche squadre, di un campionato non ancora unificato: ma quelle effigi restano e resteranno comunque negli occhi e nel cuore dei tifosi vercellesi. Piccola curiosità: i campionati vinti sarebbero potuti essere otto se, nel 1910 contro l'Inter nella finale scudetto, la Pro per protesta contro il mancato rinvio della gara (chiesto dai piemontesi per il forfait obbligato di alcuni giocatori) non avesse schierato i Giovanissimi: vinse l'Inter 10-3 e ai piemontesi andò una multa salatissima.
Nella Serie A a girone unico, la squadra bianca ha presenziato soltanto sei volte, dal 1929 al 1935, con discreti risultati.
Il miglior piazzamento arrivò nella stagione 1933-34, quando la Pro si classificò settima tenendo alle proprie spalle il Milan. Quegli anni però furono importantissimi perchè videro la nascita di un campione, del bomber più prolifico di tutti i tempi: Silvio Piola. L'attaccante collezionò 127 reti e 51 gol. Gli standard che raggiungerà con la maglia della Lazio sono ancora lontani, ma quelle reti permisero alla Pro di restare in Serie A. Dopo la retrocessione avvenuta nel 1935 (ormai orfani di Piola), arrivò il lungo declino: le casacche Bianche rimasero in B fino al 1948 e, da quel momento in poi, fu il buio più totale.
La Pro Vercelli si divise tra Serie C e Quarta Serie fino ad arrivare ai giorni nostri.
L'estate del 1990 fu la più dura per i tifosi vercellesi: guai finanziari, esclusione dal campionato di C2 e, dopo aver rischiato la radiazione, ripartenza dal campionato di Promozione. Dopo il ripescaggio nel 2003/2004, nel 2010 le Casacche Bianche vengono eliminate dalla Lega Pro.
Dopo un incontro con la neonata Pro Belvedere si decise di unire le forze per far si che la gloriosa squadra piemontese potesse continuare la sua storia ultracentenaria. Si arriva così al ripescaggio in Prima Divisione e ad un difficile campionato di Serie B. La squadra allenata da Maurizio Braghin (tornato dopo essere stato sostituito da Camolese) sta ora cercando di restare aggrappata al calcio che conta, in memoria di un passato tanto glorioso quanto, purtroppo, lontano.