Un movimento innaturale, ilginocchio che si piega, un rumore secco, poi le lacrime. Finisce così lastagione di Diego Milito, ilPrincipe del Triplete interista, in una fredda sera di febbraio durante ilturno d'andata dei sedicesimi di finale dell'Europa League che vedevano lacompagine nerazzurra opposta ai romeni del Cluj.
Se le prime speranze, purtroppodeboli, propendevano per un forte trauma discorsivo, gli accertamenti in seratahanno concretizzato quello che, a giudicare dalle immagini, già si temeva:lesione del crociato e stop di almeno sei mesi.
Una brutta tegola che obbligheràcertamente Stramaccioni a rivedere i piani dell'attacco interista, di cuiMilito era sicuramente il principale terminale anche se già bloccato nellescorse settimane da alcuni piccoli infortuni che ne avevano bagnato le polveri.Il ritorno al gol di domenica scorsa era però sembrato a tutti il ritorno allaforma abituale, purtroppo vanificato dall'incidente di giovedì sera che lo hamesso definitivamente fuori dai giochi.
Il timore, velatamente espressoda più parti, è quello che l'infortunio possa compromettere non solo lastagione, ma che a 34 anni possa mettere fine alla carriera di uno degli attaccanti piùprolifici che il nostro campionato abbia conosciuto. Sarebbe un grandedispiacere, anche per la caratura dell'uomo che si è sempre distinto persportività e professionalità, entrando da subito nel cuore dei tifosi interistie guadagnandosi stima e rispetto anche dagli avversari.
Doti umane che nonmeritano un simile congedo dalla scena del calcio.
A far sperare, tuttavia, è l'esempiodi Roberto Baggio, che nel 2002, a 35 anni, vide interrotta da un analogo infortunio, in una fredda sera di Parma, la sua rincorsa verso la quarta partecipazione ai Mondiali. Daquell'infortunio il Roberto nazionale recuperò prodigiosamente, tornando incampo a distanza di settantasette giorni, in tempo per disputare le ultimepartite di campionato, segnare tre gol, salvare il Brescia dalla retrocessionee mettere nuovamente in crisi Giovanni Trapattoni, che di fronte all'affetto ealla mobilitazione di tantissimi tifosi si trovò davvero imbarazzato a doversancire il definitivo "no" alla convocazione del Divin Codino al mondialesudcoreano.
Per una particolare coincidenza,proprio nei minuti in cui ci si interrogava sulle conseguenze dell'infortunio aMilito, Roberto Baggio appariva sul palco di Sanremo a leggere un toccanteappello ai giovani, dedicato non solo a quelli che praticano sport. Un appellosull'importanza della passione, dellagioia, del coraggio, nel sacrificio da mettere nella vita, in qualunqueambito.
Il campione si rivolgeva aigiovani, ma senza dubbio queste qualità sono le stesse che Diego Milito hamesso in tutta la sua carriera. E con questa coincidenza, e il fortunato precedentedi Baggio, la speranza è che il Principe possa presto tornare a calcare i campida gioco, gonfiando le reti avversarie e regalando gioia a tutti, non solo aisuoi tifosi.
Altra coincidenza: l'annoprossimo ci sarà un Mondiale da giocare, proprio come accadde a Baggio.Vogliamo sperare che Milito possa tornare in una forma tale da poter mettere incrisi le scelte del ct argentino, prenotando un posto per Rio 2014, un palcoscenico sicuramente più appropriato per un addiodi successo al calcio che conta.