"Non sono un evasore, voglio poter tornare in Italia in pace.", "Voglio giustizia", "Non ho ammazzato nessuno". Ecco alcune delle dichiarazioni rilasciate nei mesi scorsi, da Diego Armando Maradona, per quanto riguarda la questione del suo contenzioso con il fisco italiano; motivo per il quale, il re di Napoli, non poteva tornare in Italia.
Ma dopo mesi di discussioni e dibattiti, l'ex Pibe de oro, ci riesce e torna a Napoli, la città che l'ha eletto idolo e, che lo porta ancora nel cuore. Ieri, una folla immensa di persona, ha atteso il suo arrivo in corso Umberto a Napoli; accogliendolo con cori, che Maradona ammette "l'hanno fatto piangere".
L'affetto dimostrato dalla miriade di tifosi, è stato ripagato dal campione con un enorme disponibilità, miriadi di autografi firmati, foto scattate e palloni regalati, a coloro che lo ritengono il loro re.
Un uomo, un mito, il tesoro di una città, ecco cos'è Maradona per i napoletani, che di certo parleranno ancora per tanto tempo, delle dichiarazioni rilasciate dal campione argentino, durante la conferenza stampa tenutasi nella Sala Masaniello.
Dopo un lungo discorso, nella quale Maradona ha dichiarato di essere una "vittima" e non un carnefice, l'argentino ha messo presto l'argomento in secondo piano, abbandonandosi a pareri, sul Napoli calcio e, dichiarando d'avere " sogni napoletani ".
"Il mio sogno, come di tanti altri, è di essere sulla panchina del Napoli, ma dobbiamo far lavorare tranquillo Mazzarri che ha fatto un grandissimo lavoro. Mi dicono che la Roma o l'Inter cercano Mazzarri, magari... Ecco quando lui andrà via (e alza la mano, ndr). Io adesso sto parlando di rinnovare il contratto con il principe arabo. Dopo Dubai, tornerò in Argentina e poi aspetterò la mia occasione a Napoli".
Questa la prima dichiarazione del Pibe de oro, che ha continuato affermando: "Non credo che a 12 giornate dalla fine si possa dire che è già della Juve. Perché dobbiamo regalare loro lo scudetto? Il Napoli deve stare lì, la Juve non è più del Napoli. È solo più pratica. Non dobbiamo mollare.
Sappiamo che i bianconeri fuori casa non sono quelli di Torino. Il campionato è aperto. Venerdì mi piacerebbe essere nello spogliatoio del Napoli. Il Napoli deve vincere per riaprire il campionato: portarsi a 3 punti innervosirebbe più la Juve che il Napoli. È difficile stare davanti. Ma certo i bianconeri sono pratici, arrivano una volta vicino alla porta e segnano".
L'argentino, ha poi continuato esponendo il proprio parere su alcuni dei giocatori chiave, della Società sportiva calcio Napoli di oggi : "Mi piacerebbe giocare alle spalle di Cavani per lanciarlo come facevo con Careca, con tanti assist. Poi c'è Hamsik, un giocatore fantastico. Cavani non deve pensare a Maradona, deve pensare alla Juve e a farle gol.
Per tenere Cavani a Napoli? De Laurentiis deve mettere i soldi, le mani in tasca. Insigne? Può diventare un grande, non un fuoriclasse, ma un buon giocatore sì". Poi un desiderio: "Voglio tornare in Italia con mio nipote a vedere il Napoli. Voglio che lui veda cosa ha fatto il nonno e non essere ricordato come un evasore che non sono"
Dichiarazioni al veleno sul suo eterno rivale Pelè e, su Messi, che Maradona ritiene un buon giocatore ma sempre inferiori a lui, hanno sancito la fine della conferenza stampa, accompagnata da un altro bagno di folla per l'Argentino, che è tornato a Dubai.
Una visita durata meno di ventiquattro ore, qualche parola d'incoraggiamento e, promesse che probabilmente non verranno mai mantenuta, gli ingredienti di una ricetta perfetta ri-porta speranza. I tifosi ci credono e sperano non soltanto nel ritorno del loro idolo, ma alla conquista di uno scudetto, che riscatterebbe il buon nome di un intera città.