Da alcuni mesi è stato coniato un neologismo calcistico, top player: gli addetti ai lavori e isemplici tifosi ne parlano come la panacea di ogni male; tutte le squadre italianene hanno bisogno per tentare la scalata all’Europa e ne sostengono la necessitàdell’acquisto per colmare il gap con i team spagnoli ed inglesi (mettiamocianche le tedesche e il PSG che sicuramente non sbagliamo).
Ma attualmente nel nostro campionato quanti top playerabbiamo?
A pensarci bene rimaniamo fermi ai soliti Buffon e Pirlo; unportiere ancora paratutto (pensionato solo per Beckenbauer) del 1978 e uno Zicodavanti alla difesa del 1979, ma sempre competitivi ai massimi livelli; peròper quanto tempo potranno reggere, e soprattutto, quale altro giocatore delcampionato italiano può essere definito “top player”?
Rimanendo in casa Juve, Vucinic e Vidal non lo sono ancora(discontinui e fisicamente troppo leggeri), Pogba è acerbo, Chiellini non si èmigliorato tecnicamente per poter reggere il confronto con i grandi difensoriche svettano in Europa (confrontate uno stop del nostro Giorgione con uno diThiago Silva e Marchisio deve compiere il salto di qualità per giocarselaalla pari con un Iniesta o un Schweinsteiger.
Al Milan la situazione è ancora peggiore; Balotelli è unfenomeno mediatico e ha grandi potenzialità, ma al Manchester era l’ultimaruota del carro dopo i vari Tevez, Aguero e Dzeko; le partite importanti(Germania agli Europei esclusa) le sbaglia tutte e non è (ancora?) affidabile; El Shaarawy ha vissuto una grande stagione, maha bisogno di continuità per dimostrare di essere una punta dI livello europeo;ha colpi veramente importanti oppure il tiro incrociato potente e preciso didestro è la sua unica arma?
Solo il tempo potrà risponderci, ma per adesso nonè un “big”.
La squadra rossonera non ha altri top player da esibire neanchein prospettiva; Montolivo è un ottimo giocatore e niente di più (un Pirlo menotecnico e meno reattivo) e gli altri componenti della rosa non sarebbero neancheentrati a Milanello fino a pochi anni fa (si parla tanto di De Sciglio come delnuovo Maldini, ma tra i 2 ci sono e ci saranno 15 kg di muscoli e minimo 10tacche di carisma di differenza).
L’altra sponda di Milano, quella dell'Inter, invece come è messa?
Rimangono solo il Principe Milito, attaccante sopraffino esottovalutato (sarà perché non ha mai picchiato un compagno o non è fidanzatocon una modella), ma le 33 primavere e i frequenti infortuni lo rendono un’incognitae Samuel che con 5 anni di meno sarebbe stato senza alcun dubbio un difensoretop player; anche lui per niente mediatico (poche parole e tantissimi fatti),ma dal rendimento eccezionale; forte di piede e di testa, implacabile nell’anticipoe cattivo al punto giusto; oggi però non supera le 10 partite all’anno e leperplessità sul suo recupero sono tante.
Zanetti è un esempio di dedizione e di continuità (mai vistouno di 40 anni correre così), ma non è mai stato un top player (in Argentinaper i mondiali convocavano al suo posto Coloccini, Scaloni e Heinze); altrigiocatori nella rosa nerazzurra di alto livello non sembrano esserci (Handanovic è però un portiere di altissimo livello),a parte Kovacic che è un ottimo prospetto.
Guardando le altre squadre gli unici potenziali top playerpotrebbero essere Cavani (ma in una grande squadra dovrebbe imparare a passarela palla e a non tirare sempre; sarà in grado?), Lamela (tecnicamente immenso,ma ancora con ritmi da campionato argentino; ad alte velocità scompare) eJovetic (potenzialmente un fuoriclasse, ma ancora grezzo tatticamente); nessunodei 3 però lo è ancora o potrebbe essere titolare in una grandissima squadra.
In sostanza una volta nel campionato italiano giocavano VanBasten, Maradona, Careca, Matthaus e i più grandi giocatori del mondo; unpallone d’oro come Papin era il settimo straniero del Milan e squadre comeFiorentina, Parma e Genoa schieravano Batistuta, Thuram e Aguilera; adesso invece, complice la crisi economica, igiocatori top player li invochiamo, ma non riusciamo a comprarli perché preferisconoaltri campionati e soprattutto altri ingaggi.