Primo perché scendendo in campo i calciatori si troverannosbattuta in faccia la frase del compianto Omar Sivori: "Qui bisogna lottaresempre e quando sembra che tutto sia perduto credici ancora, la Juve non siarrende mai".

Secondo perché scendendo in campo i calciatori sentiranno nelleorecchie e nel cuore il calore di 41.000 tifosi, arrivati da tutta l’Italia con il sogno della grande rimonta.

Terzo perché scendendo in campo avranno ancora dentro la rabbiaper la pessima prestazione dell’AllianzArena in casa del Bayern e gli sfottò di tutto il mondo anti-juventino.

Quarto perché scendendo in campo avranno ancora nelleorecchie le urla di incoraggiamento di Antonio Conte, uno che non mollava incampo figuriamoci da allenatore.

Quinto perché scendendo in campo avranno vivo il ricordodell’impresa di Stamford Bridge di Londra contro il Chelsea, quando a Settembrealla prima in Champions recuperarono 2 goal in 45° minuti.

Sesto perché scendendo in campo alcuni si ricorderanno diaver vinto un mondiale ed avranno la voglia di ricordarlo a chi li consideragià pensionati.

Settimo perché scendendo in campo saranno consapevoli che legiornate storte capitano una volta sola e alla Juve è già successo martedì scorso.

Ottavo perché scendendo in campo avranno rivisto mille voltela partita di martedì e si saranno resi conto che alla fine quelli del BayernMonaco non sono marziani.

Nono perché scendendo in campo non vedranno l'ora didimostrare a quelli del Bayern Monaco che i marziani sono loro.

Decimo  perché scendendo in campo avranno stampate nella mentele parole del presidentissimo Giampiero Boniperti : "Alla Juve vincere non èimportante, è l’unica cosa che conta".