Domenica si è corsa l'ultima"Regina delle classiche del pavè", stiamo parlando della 111° edizione della Parigi-Roubaix. Sono stati 254,5 km,per la precisione, con 27 tratti di pavè per un totale di 52, 6 km di purafatica sulle pietre. Come era prevedibile il vincitore è stato Fabian Cancellara (RadioShack) che si èaggiudicato il terzo successo.
Più che il fango, è stata la polvere l'elementoche ha caratterizzato la corsa di domenica, un'inusuale giornata di sole,anomala per il luogo e per il periodo. Lo svizzero approfitta anche dell'assenzadi un illustre rivale come Tom Boonen (OmegaPharma) che a causa dello scivolone delle Fiandre era impossibilitato apartecipare alla corsa.
Le quote degli scommettitori su Lars Boom (Blanco) e Ian Stannard (Sky), non sono state ricompensate,le doti tanto esaltate del giovane statunitense Taylor Phinney (BMC) sono state quasi immediatamente cancellate: sifa vedere davanti solo una volta a circa 50 km dal traguardo all'imbocco della Foresta di Arenberg, poi niente di più.Il ragazzo deve ancora masticarne di polvere. Anche Thor Hushovd (BMC) non riesce a lottare con i migliori a causa diuna foratura e del cambio della bicicletta che gli fa perdere tempo e spendereenergie per rientrare in gruppo. Maluccio sono andati anche gli italiani Filippo Pozzato (Lampre-Merida) che nonsi è messo in mostra come tutti si aspettavano, e Luca Paolini (Katusha) vittima di sfortunate forature.
Un altro dacui ci aspettava qualcosa di più è EdvaldBoasson Hagen (Sky) che aveva tentato una fuga all'inizio ma niente di più.
In gara, per i primi 200 km circa,lo svizzero fa lavorare la sua squadra: tutti i suoi compagni si mettono davantiper mantenere una velocità elevata. Qualche tentativo di fuga c'è stato ma la "La Locomotiva di Berna" o Spartacus, come è stato ribattezzato, latiene a breve distanza. Ai 20 dall'arrivo questa è la situazione: lo svizzeroha raggiunto i 3 corridori al comando SepVanmarcke (Blanco), Stybar Zdeneke(Omega) e Vandenbergh Stijn (Omega).Sul Carrefour de l'Arbre il belgadell'Omega urta uno spettatore e cade a terra, non va bene neanche al suo compagnodi strada che perde contatto dagli altri due.
A 14 km dall'arrivo è una sfida adue, questa volta non si può arrivare a braccia alzate perchè sempre a ruota c'èil belga Vanmarcke.
I battistradaentrano nel velodromo di Roubaix, si studiano per un giro poi Cancellara impone al belga di staredavanti e riesce a infilarlo sulla linea d'arrivo. Il campione svizzero porta acasa un altro bel successo e non si capacita ancora di come sia potutosuccedere. La vittoria sta nell'aver saputo gestire molto bene le parti di pavèe nell'aver avuto la forza di lottare fino alla fine della corsa "infernale".