L'Inter crolla in casa al cospetto della Lazio: 1-3 il risultato finale, 15 ko in 36 partite. Dopo 14 anni i nerazzurri sono fuori dall'Europa. Una caduta libera che sembra non avere fine per gli uomini di Stramaccioni.

Ma dove nasce questa crisi? Come può una squadra che tre anni fa era sul tetto d'Europa e del mondo scivolare così in basso? Se lo sono chiesti anche i tifosi, che in maniera molto civile hanno esposto 12 striscioni nei confronti del presidente Moratti, 12 "por qué" al crollo dell'Inter. E lo stesso Moratti, a fine partita, ha ammesso di non avere la risposta a tutte quelle domande molto pertinenti ed appropriate.

Ma questa crisi ha molti padri e soprattutto viene da lontano. Partiamo dal famoso triplete: quella squadra vinse tutto. Mourinho spremette al massimo tutti i suoi giocatori a disposizione, capì che il suo ciclo era finito e andò via. La società doveva avere il coraggio di vendere i big, che avevano moltissimo mercato, ormai sazi e saturi di vittorie. Non lo fece allora, ma è stata comunque costretta a farlo nel corso del tempo: emblematici i casi di Eto'o, Sneijder, Julio Cesar e Maicon.

Dopo Mou arrivò Benitez, il quale affermò che doveva essere cambiata mezza squadra. La società non lo assecondò, anzi lo cacciò dopo aver vinto il Mondiale per club. Da allora non è mai esistita una vera e propria programmazione.

Nè il club è stato chiaro nei confronti dei tifosi. Se rifondazione doveva essere va bene, se bisognava partire dai giovani va bene, se si doveva azzerare tutto va bene. Ma almeno i tifosi chiedono chiarezza.

Capitolo infortunati. Nella partita contro la Lazio Stramaccioni aveva ben 15 giocatori ko. Gli infortuni hanno pesato notevolmente sul rendimento della squadra, giocatori del calibro di Milito, Cassano e Palacio non si sostituiscono così facilmente. Ma appare evidente che qualcosa nella preparazione è stata sbagliata, anche perchè lo staff medico nerazzurro è lo stesso che permise alla Beneamata di vincere il triplete appena tre anni fa.

Stramaccioni è un tecnico giovane, che ci ha sempre messo la faccia.

L'inizio stagione è stato molto positivo, il punto più alto è stata la vittoria per 3-1 a Torino contro la Juve. L'Inter ha visto in lui quella scintilla vincente, che però non è mai riuscita ad accendere il sacro furore agonistico. Anche il tecnico nerazzurro deve fare il mea culpa. Con tutte le attenuanti per gli infortuni, sono stati troppi i cambi di modulo che inevitabilmente hanno mandato in confusione i giocatori, che nonostante l'impegno hanno dimostrato evidentemente di non essere tutti da Inter.