In quel del San Paolo è andato in scena il posticipo tra Napoli e Inter. La compagine azzurra, allenata da Walter Mazzarri, parte con i favori del pronostico, contro quella che è probabilmente una delle peggiori squadre, del momento, a livello statistico, del nostro campionato, considerando prestazioni recenti, condizione fisica e alto numero di infortuni, oltre che una mancanza di grandi stimoli di classifica (va considerato che il raggiungimento dell'Europa League sarebbe quasi più un fastidio l'anno prossimo, considerando i problemi che ha causato come spese energiche nella stagione in corso).

Il Mazzarri Team, spinto dalla voglia di archiviare il discorso secondo posto e con un Cavani tornato ad essere Matador, ha cercato con un pizzico di maggior vigore i 3 punti dalle prime battute.

Tre minuti bastano al Napoli per trovare, nella tutt'altro che solida difesa nerazzurra, lo spazio giusto per la rete del vantaggio firmata Edinson Cavani. La squadra azzurra, sulle ali dell'entusiasmo prova a tenere l'Inter nella propria meta campo e nel caso sferrare il "double". Con il passare dei minuti, però cala la ferocia partenopea e l'Inter tira fuori timidamente la testa.

Gli equilibri in campo si ristabiliscono e dopo un po', per un rigore piuttosto "leggero", Alvarez dal dischetto stabilisce la parità.

La partita sembra perfettamente in equilibrio, quando l'arbitro Giannoccaro s'inventa un rigore ancora più generoso, per una "trattenutina" su Zuniga.

Dal dischetto va Cavani: è 2-1. L'inter riaccusa il colpo, il Napoli abbassa i ritmi e si va negli spogliatoi con questo risultato. La ripresa è uno scialbo spettacolo, in cui i sussulti sono piuttosto pochi, i brividi per la squadra napoletana pochini e a circa dieci minuti dalla fine arriva il sigillo sui tre punti. Indovinate di chi è la firma? Sempre lui, Cavani. Champions in cassaforte ed un po' di amarezza in più per i tifosi nel accorgersi che tra poco rimarranno senza il loro Matador. Per Stramaccioni, invece un'altra batosta.