Lecce saluta le speranze di promozione nel peggiore deimodi, in un pomeriggio tutto da dimenticare per la città salentina. L'1-1 internorimediato contro il Carpi, nella gara di ritorno dei play off della Lega Pro–1a Divisione, ha condannato i giallorossi ad un'altra stagione di purgatoriolontano dal calcio che conta, vanificando gli sforzi di un'intera stagionecondotta per gran parte ai vertici del girone d'appartenenza.

Niente da fareper Bogliacino e compagni, nonostante l'illusione del vantaggio momentaneo e laspinta del pubblico del Via Del Mare: al triplice fischio finale sono stati gliemiliani di mister Brini, arrivati al pareggio grazie ad un gol di Kabine (decisivoanche all'andata con un assist da calcio piazzato), a festeggiare il salto dicategoria, gettando nella disperazione i padroni di casa.

Drammatico l'epilogodell'incontro, sfociato in un'autentica caccia all'uomo degli ultras leccesidentro e fuori dal rettangolo di gioco, a spese soprattutto degli steward edegli agenti di polizia accorsi a riportare la calma dopo pochi minuti dallafine dell'incontro.

L'intervento delle forze dell'ordine ha impedito, non senzadifficoltà, che le intemperanze si trasferissero dentro gli spogliatoi, doveavevano trovato rifugio giocatori e addetti ai lavori delle due società. Anche ilgiornalista della Rai Emiliano Cirillo, inviato dall'azienda per seguire Lecce–Carpi ed intervistarne i protagonisti, è stato costretto a fuggire alla furiadegli ultras evitando il peggio con l'aiuto di un addetto alla sicurezza dellostadio.

Una follia che non ha risparmiato l'area adiacente al campo sportivo,teatro di un'ultima ondata di scontri tra teppisti e poliziotti, questi ultimicostretti ad usare lacrimogeni e cariche di alleggerimento per sedare i residuifocolai di violenza: due agenti contusi ed un'auto bruciata l'amaro bilancio perla Polizia a fine giornata.