Quando una squadra deve giocare con l'etichetta di favorita non è mai semplice. Quando lo devi fare nella tua terra, davanti ai tuoi tifosi, la missione diventa ancora più difficile. Ma il Brasile dovrà abituarsi a questa idea, visto che tra un anno, per i mondiali, le aspettative sono ancora maggiori. La nazionale verdeoro si presenta ai nastri di partenza di questa Confederation Cup con un ct molto esperto al timone, vale a dire Felipe Scolari.
Che ha cercato di trovare il giusto equilibrio tra esperienza e gioventù nell'elenco dei 23 convocati per questa competizione.
Non ha convocato giocatori di grande qualità come Kakà e Ronaldinho, entrambi sopra i trent'anni, ma non ha chiamato nemmeno Pato. L'ex milanista nemmeno in patria ha ritrovato il grande feeling con il gol che aveva contraddistinto la sua esperienza italiana, prima che venisse frenato dagli infortuni.
C'è un solo giocatore "italiano" convocato, vale a dire il laziale Hernanes. L'obiettivo è quello di cercare il terzo successo consecutivo in questa competizione ma, cosa ancora più importante, porre le basi della squadra che tra un anno dovrà cercare di vincere in casa il mondiale. Scolari, ex tecnico del Palmeiras, sembra avere le idee abbastanza chiare riguardo la formazione-tipo da mandare in campo.
In porta dovrebbe giocare l'ex Inter Julio Cesar, elemento affidabile ed esperto, mentre in difesa il punto fermo sarà l'ex centrale del Milan Thiago Silva.
Al suo fianco di sicuro un "capellone": Dante del Bayern Monaco oppure David Luiz del Chelsea. Sulle corsie esterne al momento sembrano sicuri di una maglia Dani Alves e Marcelo. L'unica cosa che non manca a questa squadra è la qualità a centrocampo. Oltre al già citato Hernanes, ci sono Paulinho del Corinthians, Lucas del Psg e Oscar del Chelsea. Certo, bisognerà trovare anche qualcuno capace di difendere, più che attaccare. Magari Luiz Gustavo, del Bayern Monaco: dovrebbe giocare titolare.
L'attacco della nazionale verdeoro sarà probabilmente quello che poi vedremo all'opera tra un anno.
Con tantissime alternative a disposizione dell'allenatore. Alla stellina Bernard, allievo di Ronaldinho al Mineiro, si aggiungono Fred, Leandro e Hulk. Senza dimenticare poi la vera star, quella che tutti attendono al varco. Neymar ha appena lasciato il Santos per trasferirsi in Europa, al Barcellona. Adesso lo attende un anno decisivo per la sua carriera: dovrà sfondare sia in nazionale che nella sua squadra di club. Se ci riuscirà, allora sì che il Brasile avrà grandi chance di vincere tutto.