Siamo a Pio XII, nellostato del Maranhao, in Brasile. L'arbitro di un match dicampionato regionale preso dall'ira uccide uncalciatore con due coltellate ma viene a sua volta mandato all'altro mondo mediante esecuzionedi tipo barbarico operata da un gruppo di tifosi inferocito, probabilmente familiari o amici dellaprima vittima.

E pensare che tra un anno in Brasilesi giocherà il Mondiale di calcio: certo nelcaso in questione parliamo di calcio dilettantie della periferia estrema del Paese ma la tipologia di tifoso è quella, a Rio come inMaranhao.

Sicuramente si tratta di un caso estremo e isolato per i dettagli che locostituiscono, tuttavia è tale da imporre la massimaattenzione in seno alla Fifa consapevole già dinon poter abbassare la guardia e probabilmente pentita per l'assegnazione del campionato del Mondoal Paese della Samba, decisione sostanzialmente impossibile da revocare a dodici mesidal fischio d'inizio.

Cronaca dell'orrore - Tutto hainizio quando l'arbitro, Otavio Jordao da Silva de Catanhededi 20 anni, espelle dal campo il calciatore31enne Josenir dos Santos Abreu che non la prende bene e comincia a prendere a calci e pugniil giovane direttore di gara. Otavio non ci pensa su due volte: estrae un coltellodalla divisa da arbitro - e vien da chiedersi perchè questo ragazzo durante una partita di calcioavesse in tasca una lama - e colpisce per due volte Josenir che, soccorso non si sa con qualetempistica, muore durante il trasporto in ospedale.

Come riporta GloboEsporte, quotidianosportivo brasiliano fra i più autorevoli, a quel punto un gruppo di tifosi scatena unvero e proprio inferno nei confronti del fischietto.

Il gruppetto di tifosi invade ilcampo e aggredisce l'arbitro: il direttore di gara viene legato, lapidato, squartato, infine decapitato e  la sua testa viene esposta in cima ad un palo. La Segreteriadi Pubblica Sicurezza, si legge sul fogliobrasiliano, ha potuto visionare le immagini amatoriali registrate con i telefoni e sarebbe ingrado identificare gli autori della barbara esecuzione. Infatti pare ci sia stato già unarresto, tale Luis de Sousa Moraes di 27 anni, prelevato ad oltre 33 km da Pio XII, il sospettoavrebbe anche confermato la partecipazione al delitto di altre due persone: Francisco EdsonMoares de Sousa, che ha squartato l'arbitro, quindi Josimar de Sousa.

"Un crimine non potrà maigiustificarne un altro. Azioni come questa non collaborano con la legittimità di una legge delloStato", ha detto il delegato della Polizia locale, ValterCosta.