Luna Rossa ha mantenuto le promesse fatte prima della regata velica della Louis Vuitton Cup 2013. Il team aveva infatti annunciato alla stampa l'intenzione di non gareggiare, in polemica con le novità regolamentari introdotte di recente.

Meglio perdere una competizione che calpestare i sacri principi della lealtà e correttezza sportiva che devono sempre essere a fondamento di ogni competizione, nello sport come nella vita: questo, in sintesi, il principio ispiratore della clamorosa scelta fatta da Luna Rossa. Una scelta che farà discutere ancora a lungo.



Chi ingenuamente si aspettava maggiore solidarietà dagli avversari si sbagliava. Poiché "the show must gon on" i "kiwi" di Emirates si sono regolarmente presentati in acqua ieri sera alle ore 21:15 (orario americano) cioè alle ore 12:15 (orario italiano) ma non hanno trovato gli avversari italiani ad attenderli sul campo di gara. La gara era in programma nella baia di San Francisco.

A questo punto i neozelandesi non hanno potuto far altro che onorare la Coppa Louis Vuitton prendendo normalmente il via come se nulla fosse e andando a percorrere il tracciato in un tempo di poco superiore ai 45 minuti. Emirates ha così conquistato il primo punto contro Luna Rossa nel più insolito dei modi.



Il "catamarano nero" Emirates ha toccato punte di velocità massima pari a 40 nodi circa. Ma ora l'interesse degli appassionati delle regate sportive si sposta tutto sul fronte dei giudici, che sono chiamati a decidere sulla fondatezza o meno del ricorso presentato dal team di Luna Rossa.

Ricordiamo che Luna Rossa è un nome che ha accomunato sei barche di formula di stazza IACC (International America's Cup Class). Erano state costruite dal sindacato Prada Challenge for America's Cup 2000 (poi diventato Prada Challenge for America's Cup 2003 e in seguito Luna Rossa Challenge 2007) creato e presieduto dall'imprenditore italiano Patrizio Bertelli.