Mondiali atletica 2013 di Mosca con il pubblico in delirio per l'ennesima impresa di Bolt: un uomo un mito. Semplicemente mostruoso il fenomeno giamaicano, che bissando il titolo mondiale conquistato due anni fa a Daegu in Corea del Sud ha messo le mani sul suo settimo titolo iridato, con una prestazione non di questo mondo e gara già in cassaforte all'uscita della curva.

19''66 il suo tempo, in una gara senza storia, nella quale è però piaciuto molto l'argento Weir, altro rappresentante della Giamaica. Apparso velocissimo in rettilineo, l'ottimo Weir ha chiuso in 19''79.

Bene anche l'americano Mitchell, giunto terzo con 20''04, che ha conquistato il bronzo.



Per Bolt è il secondo oro dopo quello sui 100 metri, ma oggi c'è ancora la possibilità di vincere con la staffetta giamaicana nella 4 x 100. Oltre ai sette titoli mondiali, Bolt vanta anche sei titoli olimpici.



E' certamente lui la superstar di questi Mondiali atletica 2013 di Mosca, ma bisogna riconoscere che anche la sua connazionale Fraser ha davvero impressionato tutti su 100 e 200. La scuola giamaicana continua a produrre prodigi in serie. La sostanza è sempre la stessa: Bolt non è battibile se è solo all'80% delle sue possibilità. Ma è anche un personaggio positivo, che piace perché umile e spontaneo, un comunicatore perfetto che buca il video anche per la sua mole davvero imponente.

Nessuno dei velocisti italiani ha raggiunto la finale dei 200 metri, come già accaduto per la finale dei 100 metri. Bisogna cominciare a farsi delle domande e a capire cosa non funziona. Non pretendiamo di scoprire un nuovo Bolt, vorremmo però salvare la faccia, cosa che non accade da troppo tempo. Il nostro fallimento in questi Mondiali atletica 2013 di Mosca è sotto gli occhi di tutti ed è inutile appellarsi a giustificazioni di sorta: è vero che Bolt vola, ma anche che gli italiani passeggiano.