All'indomani della conclusione del Giro di Spagna di ciclismo, è già giallo sul suo vincitore: il quotidiano spagnolo "As" riporta infatti che l'agenzia antidoping iberica avrebbe combinato un controllo a sorpresa sulla maglia rossa 2013, il quarantaduenne Chris Horner, che però risultava scomparso. Da qui i sospetti su un eventuale uso di sostanze dopanti del corridore statunitense, che non era presente nella sua camera d'albergo.
Quella di Horner sarebbe una violazione di reperibilità del regolamento antidoping, che se reiterata per tre volte può portare alla squalifica, ma in realtà pare che ci sia stato un disguido al momento di fornire l'indirizzo dell'hotel dove soggiornava il corridore da parte della squadra.
Pare infatti che il vincitore del giro abbia inviato una e-mail all'Usada, l'agenzia antidoping, in cui indicava il cambio dell'hotel, ricevendo l'autorizzazione dalla stessa agenzia. Il corridore è rimasto fino all'una di notte nel suo vecchio hotel con i suoi compagni di team della Radio-Shock Leopard, per poi raggiungere la moglie nell'albergo precedentemente comunicato, per poi tornare a casa negli Stati Uniti questa mattina.
I controllori non hanno quindi trovato nessuno in quanto avevano semplicemente sbagliando indirizzo, trovando così solo il compagno di squadra di Chris Horner, ed in allarme hanno avvertito subito un noto giornalista spagnolo.
Questa ad ogni modo non è l'unica voce dubbiosa che ha accompagnato il ciclista americano alla vittoria; infatti molte opinioni mediche e tecniche hanno paventato l'irregolarità di questa vittoria, conseguita con risultati e livelli fisici a detta di molti "quanto meno sospettosi" da parte di un uomo di 42 anni su un percorso talmente difficoltoso ed impervio.