Mazzarri contro Benitez: una sfida tra passato e presente in cui la spunta il tecnico spagnolo alla guida del Napoli e conferma, qualora ce ne fosse bisogno, di poter sedere ancora a lungo sulla panchina azzurra. E' una partita decisiva, quasi da dentro o fuori. Con questa vittoria il Napoli allunga sull'Inter, lasciando i nerazzurri a 28 punti. Sette punti ora sono tanti da recuperare ed il Napoli si posiziona stabilmente al terzo posto, insediato solo dalla Fiorentina a 5 punti più giù ma che sta vivendo un discreto momento di forma.
In campo Benitez schiera una squadra più incisiva e con le quattro bocche di fuoco va in gol addirittura con tre
elementi: Insigne, unico rimasto all'asciutto, propizia ben 3 marcature. L'assist per Callejon per il 4-2 finale vale
quanto un gol perchè mette il numero 7 partenopeo in condizione di battere Handanovic a porta vuota.
Rimane qualche dubbio sulla difesa degli azzurri che, in occasione dei due gol, è apparsa imbambolata. Ogni cross che proveniva dalle fasce ha messo in seria difficoltà la retroguardia che ha concesso a Cambiasso e, poi, a Nagatomo di rimettere in partita l'Inter. Troppo concentrati a guardare la palla, poco a tenere d'occhio gli uomini: infatti i difensori si sono fatti scappare in più di un'occasione l'avversario. Persino su calcio piazzato Rodrigo Palacio si è potuto trovare completamente solo ed in condizione di tirare a pochi passi da Rafael.
Nel complesso però il Napoli domina il match e l'Inter d'altronde in difesa non esprime un gioco migliore.
Forse siamo noi che, qui in Italia, non abbiamo capito ancora il gioco di Benitez. Forse la rivoluzione di cui parla il tecnico del Napoli passa anche per questi risultati rotondi. Perchè è chiaro che se vuoi giocare con 4 attaccanti e segnare tanti gol, qualcosa devi pur concedere all'avversario.
Errori principalmente dei singoli perchè la squadra è stata sempre compatta. Anche i trequartisti ripiegano spesso in fase difensiva e, tra tutti, Callejon appare quello più lucido e volenteroso in fase di ripiegamento, oltre ad essere implacabile in fase d'attacco. Sotto porta è un vero cecchino e vale la pena spendere due parole per questo giocatore arrivato dal Real Madrid ed etichettato subito come seconda scelta. Josè ci ha messo poco ad entrare nel cuore dei tifosi azzurri e nelle grazie dell'allenatore. Oggi ,tra gli uomini che compongono il reparto offensivo, lui appare quello più decisivo e più costante nel rendimento. Tutti si aspettavano i gol di Higuain, ma pochi avrebbero pensato che a tenergli testa come capocannoniere sarebbe stato proprio lui.
Non ci sono, purtroppo, giocatori di pari valore in difesa, dove persino Albiol stasera è apparso sbadato. Più sicuro di lui Fernandez che sta trovando la sua forma migliore. Dall'altra parte non c'è da sorridere in casa Inter dove neanche in Handanovic, solitamente impeccabile, possono più trovare un ancora di salvezza quando le cose vanno male. L'unico intervento degno di nota è il rigore neutralizzato a Pandev, evitando la goleada, ma ormai la frittata era già fatta. Pronta e servita per il grande ex Walter Mazzarri che pare non aver gradito.
Il tecnico dell'Inter, però, ha un'opinione diversa sul match e la espone con forza a fine gara ai microfoni di Sky: "L'Inter ha fatto la partita - taglia corto il mister - i miei ragazzi hanno dominato provandola a vincere in tutti i modi, finchè l'arbitro ha deciso per l'espulsione di Alvarez".
Un punto di vista che difficilmente troverà riscontro, dal momento che l'Inter è apparsa alle corde già nel primo tempo: la crisi di risultati ormai non si può nascondere. Gli azzurri ora possono guardare con fiducia a chi li precede e sperare in un passo falso di Juve e Roma. Un atteso regalo in vista del Natale per rimettersi a pieno titolo nella lotta scudetto.
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