L'Nba continua la sua intensa stagione regolare e non si ferma mai, neanche a Natale e Capodanno. Sommersi da un numero impressionante di cifre, risultati, statistiche, concentriamo la nostra attenzione su alcuni focus del campionato.
La sorpresa
Certo scegliere la squadra sorpresa non è mai facile, specie a stagione in corso e specie in un campionato dove si gioca tutte le sere e una stessa squadra nell'arco di una decina di giorni può passare da "hot" a grande delusione. Però finora, in una Eastern Conference dominata da Indiana e Miami, la grande sorpresa a nostro parere è Toronto.
Sbarazzatasi del contratto milionario da prima scelta di Bargnani, presa la stella Gay e spedita a Sacramento nella trade che ha portato in Canada Salmons e Vasquez, Toronto è risorta dalle ceneri di una serie di annate disastrose. Certo, andare ai play off a Est sembra alla portata di una squadra che sia appena oltre la sufficienza di gioco, eppure i Raptors attualmente sono in striscia vincente, stanotte hanno battuto gli Indiana Pacers, giocano di squadra, difendono meglio delle passate stagioni e hanno sviluppato un attacco bilanciato, guidato dalla stella DeRozan. Dopo anni di delusioni, andare ai play off e magari pure in buona posizione per passare il primo turno sarebbe una grande rivincita per coach Casey.
La delusione
Per quanto riguarda la squadra delusione, finora si possono avere molteplici pretendenti per questo scomodo e imbarazzante trofeo. Si potrebbe parlare di Denver, lontana dai play off senza il Gallo, oppure infierire su New York e la sua frustrazione per l'infortunio di Anthnoy. Noi per comodità, proprio per non sparare sulla Croce Rossa e cercare invece un bersaglio ancora più facile, abbiamo scelto Brooklyn.
A leggere il rooster, viene da pensare sia tutto uno scherzo. Le ex stelle di Boston Pierce e Garnett, il play Deron Williams, la guardia tiratrice Joe Johnson, il tuttofare Kirilenko. Per non parlare del grande veterano di mille battaglie Jason Terry e il talento dell'ala forte Teletovic.
Perso il centrone Brooke Lopez per infortunio, i Nets hanno ritrovato da poco Kirilenko ma i risultati per il momento sono da film horror. Sono in fondo a Est (10-21), senza gioco e soprattutto senza difesa. Certo il campionato è lungo, ma la squadra sembra più composta da baby pensionati d'oro che da reali superstar.
La chiave
E ora veniamo a quello che protrebbe essere il giocatore chiave, non solo per la sua squadra ma anche per il titolo.
Gli Indiana Pacers stanno dominando a Est, quest'anno hanno visto l'esplosione di Paul George e la conferma del centro Hibbert a ottimi livelli; inoltre il veterano West, la regia sapiente di Hill e il panchinaro di lusso Scola danno ulteriore spessore alla squadra.
La classifica parla chiaro (25-6) e chiunque voglia conquistare l'anello deve avere a che fare con i Pacers. Ora però, la chiave di volta per la stagione già ottima della comitiva guidata da coach Vogel, potrebbe essere il rientro di Danny Granger: quella che fino all'anno scorso era la superstella dei Pacers, un ala piccola da 25 punti a partita per intenderci, dovrà reinserirsi nel gioco e negli schemi della squadra, ritagliarsi il proprio spazio e dare l'ultima spinta verso l'alto ai Pacers. Oppure, suo malgrado, rovinare il giocattolo tanto perfetto di coach Vogel. Ai posteri, anzi al campo l'ardua sentenza.