Dicendo che il calcio italiano sta vivendo un drammaticoperiodo di vacche magre diciamo un'estrema banalità che ormai è sotto gli occhidi tutti, certificata dalle statistiche sia tecniche che di risultaticertificati dalla Uefa che economici, verificati dal Centro di studi statisticied economici del calcio internazionale.

Ma obiettivamente la stagione diChampions League italiana è stata quantomeno imbarazzante: l'Italia, ancora unavolta, non va oltre gli ottavi di finale dove peraltro era arrivata unasquadra soltanto, il Milan. Ed esce in malo modo, stroncata dalle superpotenzeinglesi, tedesche e spagnole ma anche dalle nuove forze economiche del calcioeuropeo come il Paris Saint Germain, sovralimentate dai milioni investiti dagliemiri arabi interessati a fare delle capitali europee terra di conquista per leproprie linee aeree e per i propri mercati commerciali.

La Juventus e il Napoli si ritrovano retrocesse in EuropaLeague dopo un cammino di spessore diverso: i bianconeri, campioni d'Italia, sipresentavano in un girone tutto sommato abbordabile, pur se contro il RealMadrid ma finiscono per perdere punti decisivi contro Copenhagen e Galatasaray,in modo magari anche sfortunato, ma senza quella personalità stratosferica cheporta la Juve a dominare in patria senza esprimersi al suo meglio in Europa.

Tutt'altro discorso per il Napoli che è finito in ungirone impossibile con Arsenal, i vicecampioni europei del Borussia Dortmund el'Olympique Marsiglia e nonostante tre vittorie e nove punti è finito soloterzo. È la prima volta nella storia della Champions League che una squadra concosì tanti punti in classifica viene esclusa dalla seconda fase.

Restava il Milan: una squadra che ha iniziato la stagionemale, l'ha proseguita peggio per poi scegliere di esonerare Allegri, allenatoredel nuovo miracolo rossonero e dell'ultimo scudetto, cui è stato preferitoClarence Seedorf, precipitosamente richiamato dal Brasile per interrompere lasua carriera di calciatore professionista e iniziare prima del previsto quelladi allenatore.

Un primo incarico pieno d'insidie pur con qualcheacquisto di gennaio che non è servito ad alzare il livello di tono di unasquadra modesta, a tratti svagata, spesso inconsistente. Il giapponese Honda siè dimostrato fino a ora un talento inespresso; il difensore Rami control'Atletico Madrid ha dimostrato moltissimi limiti, Balotelli continua a esserepiù evidente per le sue insofferenti intemperanze che per le sue prestazionisul campo.

Nel confronto che avrebbe dovuto salvare la stagione, quello control'Atletico Madrid, sono arrivate due sconfitte: 1-0 a San Siro e 4-1 alCalderon di Madrid. E ora i tifosi hanno deciso di fare sentire la loro vocecon una protesta che sta scatenando parecchie tensioni nei confronti di unasocietà che sta vivendo anche una lotta interna con Barbara Berlusconi che,visto che i fratelli (nati dalla prima moglie di Berlusconi) Marina ePiersilvio si occupano di due gioielli di famiglia come Mondadori e Mediaset,vuole anche lei una gemma del tesoro di papà. Che sarebbe il Milan. Adriano Galliani,prima allontanato e poi richiamato, è ancora alla guida di una societàapparentemente in stato confusionale.

Come il calcio italiano, che in un periodo di vaccheestremamente magre, di risultati modesti, di qualità di basso profilo, di stadibrutti e mal gestiti e di fallimenti a grappolo tra le societàprofessionistiche di Serie C tanto da dover rifondare completamente una terzadivisione ormai sovradimensionata, continua a non trovare medicine che nonsiano palliativi e placebo. Si parla di organizzare Mondiali e Olimpiadi, ma difatto il dramma è che in Italia manca un vero progetto di avviamento allo sportdi base, a cominciare da quello scolastico. E manca da anni.