Roger Federer, già campione di Tennis e di sport, entra in modalità leggenda. La sofferta vittoria contro Raonic (6-4, 7-6, 6-4) nella finale di Brisbane, antipasto degli Australian Open dietro l'angolo, gli vale il gradino più basso della storia vincente del tennis, al momento dietro all'immortalità di mostri sacri come Connors (1253 vittorie) e Lendl (1071). Il nastro di questo invidiabile traguardo viene tagliato con la solita semplicità, non certo senza colpo ferire.

La statistica

L'invidiabile media aggiornata a più di 4 vittorie ogni 5 incontri disputati (solo 227 sconfitte in carriera) viene coronata dalla premiazione di Rod Laver, 76enne leggenda vivente ancora ineguagliata per aver vinto due Grand Slam in carriera, incrociato proprio in Australia lo scorso anno per beneficenza da Re Roger, in un incontro da lui stesso definito 'un sogno che diventa realtà'.

A cui si aggiunge 'l'indimenticabile emozione di giungere a questo traguardo', irraggiungibile dai suoi colleghi dato il logorio fisico e mentale a cui il tennis dell'era Open li sottopone continuamente.

Le 15 stagioni con almeno un'affermazione, in ogni latitudine e su ogni superficie, con 83 titoli mietuti sui campi (di cui 17 successi negli slam) consegnano alla storia una mietitrebbia in carriera, ancora pronta alla raccolta di quanto seminato.

Il palmares, nazionale ed internazionale

Il campione che si fa persona è destinato ad abbattere altri muri nel tennis. Dopo essersi imposto per tre volte come vincitore in altrettanti tornei del Grand Slam (2004, 2006 e 2007), unico tennista capace dell'impresa, è riuscito a completare il Career Grand Slam nel 2009 al pari di altri 7 totem, tra cui lo stesso Rod Laver e Nadal, unico in attività come lui.

Dall'alloro olimpico in doppio a Pechino 2008 in coppia con Wawrinka, passando per l'argento olimpico nel singolare a Londra 2012 (unica incertezza finora), si giunge alla recentissima conquista della Coppa Davis, grande primizia per la piccola Svizzera.

Lo stato scudocrociato si coccola il suo campione e la crescita esponenziale al traino anche del fedele Wawrinka, fatalmente vincitore a Chennai in giornata, quasi ad amplificare l'impresa del suo idolo di gioventù (e non solo).

La naturalezza

Il palcoscenico mondiale batte la mani come palleggio sotto rete. L'era Federer è spettacolo puro applicato al tennis, un continuo rovescio in top spin, un richiamo incessante alla 'ola' calcistica per il pubblico pagante. Re Roger tocca le corde dei suo fans senza proferire parola, entra dai tunnel dello spogliatoio rotolando come pallina che pizzica la riga di fondo, impugna i record come se maneggiasse racchette.

Questo è Federer, il celebrato e celeberrimo campione dei campioni, la forza della naturalezza che scende in campo e sale in cattedra senza mai impartire lezioni. Sempre alla ricerca di nuovi record. Anche nella vita privata dopo la nascita di due coppie di gemelli, avuti dalla moglie Mirka Vavrinec. Per un doppio misto, di là a venire, da giocare tutto in famiglia.