Riecco Mauro Santambrogio! Chi ricorda il corridore che entusiasmò al Giro d'Italia 2013 conquistando una tappa e battagliando in montagna con Vincenzo Nibali? Da quei giorni magici molte cose sono cambiate: la positività all'Epo, la squalifica per doping e l'annullamento dei risultati, il ritorno in una piccola squadra e una nuova disavventura dai contorni grotteschi.
Il nuovo Santambrogio
Appesa la bici al chiodo, almeno per quanto riguarda l'attività professionistica, Mauro Santambrogio ha iniziato una nuova attività come Personal Cycling Coach.
Il trentenne comasco è diventato preparatore per ciclisti in un centro di Albese. L'attività di Santambrogio consiste nell'effettuare test di valutazione, stilare programmi di allenamento personalizzati, analisi della posizione in bici ed altri servizi per l'ottimizzazione dell'attività ciclistica. Una scelta che certamente farà discutere, visto il passato del corridore.
Santambrogio da talento a dopato
La carriera di Mauro Santambrogio era iniziata con grandi velleità. Passato professionista appena ventenne con la maglia del Team LPR, Santamborgio aveva messo subito in mostra un grande talento ma anche un carattere piuttosto fragile e chiuso. La prima svolta era arrivata nel 2009, quando correva con la Lampre.
Una grande estate con il successo della classica Tre Valli Varesine e il podio alla Coppa Agostoni sembrava lanciarlo verso una carriera ai massimi livelli.
Il passaggio alla BMC lo ha portato in uno squadrone in cui tanti campioni lo hanno inevitabilmente chiuso, dandogli poche opportunità di esprimersi. Ma nel triennio in BMC Mauro Santambrogio era riuscito comunque a segnare qualche colpo interessante come il secondo posto ai Campionati italiani, un quarto al classicissimo Giro di Lombardia.
Poi nel 2013 l'approdo alla Vini Fantini di Luca Scinto e Angelo Citracca gli dava finalmente il ruolo del capitano e del protagonista indiscusso. Era un Santambrogio completamente nuovo, con una continuità mai vista prima. Subito a podio a Laigueglia, in mezzo ai campioni alla Tirreno Adriatico, battuto solo da Nibali al Giro del Trentino e poi la vittoria a Larciano prima di un grande Giro d'Italia.
Tutto cancellato poi da un controllo positivo all'Epo eseguito prima della partenza del Giro. La vicenda assume risvolti ancora più drammatici, Santambrogio sprofonda nella depressione prima di tentare un rientro con la piccola squadra Amore e Vita a fine 2014, a squalifica appena finita. Ma niente da fare, un nuovo controllo lo inchioda nuovamente e anche se i lunghissimi tempi della giustizia sportiva non hanno ancora emesso un verdetto di colpevolezza è chiaro che la carriera da pro del corridore è ormai compromessa.