Sereno e convinto prima del via. Confortato da una prestazione convincente di tutta la nazionale e dalla vittoria personale al traguardo. Così Diego Ulissi nella giornata del Memorial Pantani, penultimo appuntamento prima della partenza per la grande sfida con i Mondiali di ciclismo di Richmond. Ulissi sarà chiamato per la prima volta a vestire i panni del leader designato, dell’uomo protetto e del finalizzatore della nazionale azzurra.

Il Mondiale di Ulissi

Il Ct Davide Cassani lo aveva dichiarato già da tempo: quello di Richmond sarà il Mondiale di Diego Ulissi.

Almeno così nei progetti e nelle strategie azzurre, per l’attitudine del corridore livornese ad un percorso pieno di cambi di ritmo come quello di Richmond. Questo sulla carta, perché poi Ulissi non ha ancora mai dato conferma fino in fondo delle sue qualità nelle grandi classiche, mai in lotta per una vittoria, mai una piazza nella top ten. Ma il ragazzo ha classe, umiltà, freddezza e personalità. Cassani crede fortemente in lui e con grande anticipo, senza indugio, gli ha consegnato pubblicamente il ruolo del leader.

Mondiale da inventare

“Ci inventeremo qualcosa” così Diego Ulissi ha parlato del suo Mondiale e di quello dei suoi compagni. Servirà in effetti un’invenzione per sovvertire un pronostico che vede i vari Degenkolb, Sagan, Kristoff, Gilbert come favoriti inavvicinabili sul percorso della Virginia.

“Il percorso dei Mondiali è veloce ma ha delle insidie” analizza Ulissi, che vede negli ultimi km ricchi di saliscendi e con un tratto di pavè l’occasione per aprirsi un varco a sorpresa nel muro dei campioni già consacrati delle grandi classiche. Il Memorial Pantani ha dimostrato che la condizione è ottima, la sua come quella di Nibali e degli altri azzurri. L’unico neo della marcia di avvicinamento di Diego Ulissi verso i Mondiali potrebbero essere i treviaggi intercontinentali così ravvicinati, con il su e giù del fuso orario da digerire, prima per partecipare alle gare WT in Canada della scorsa settimana, poi per tornare in Italia e subito dopo per volare ancora di là dall’Oceano per il sogno iridato.