C'era una volta l'Italia operaia, talentuosa certo, ma priva di giocatori considerati abbastanza bravi da fare il grande salto, da varcare l'oceano; l'Italia che faceva emozionare i propri tifosi, che raggiungeva risultati inaspettati. Difficile dimenticare il bronzo a euro 2003, sconfiggendo la Francia nella finale per il terzo posto, quella stessa Francia che nel girone eliminatorio ci aveva sconfitti con 33 punti di scarto. Ancora più difficile scordare l'argento olimpico un anno dopo, ad Atene, posizionandoci davanti ai mostri sacri americani.
Dopo questi successi, però, il buio: per anni l'Italia non è più stata capace di confermarsi nell'olimpo del basket, a causa di un cambio generazionale che non è stato all'altezza delle aspettative. Ma i tempi cambiano, ed ora gli appassionati di basket hanno la possibilità di godersi una nazionale che, a detta degli addetti ai lavori, è una delle più forti e talentuose che si siano mai viste nel panorama cestistico italiano: adesso, dopo le difficoltà che la squadra ha incontrato ad inizio torneo, sognare in grande non è più una follia.
Tanto, tantissimo talento
Tanti i fattori che fanno di questa squadra una delle più promettenti a livello europeo: il primo è, ovviamente, l'altissimo tasso di talento degli azzurri, Ora, e a differenza del passato, i giocatori che da diversi anni si sono trasferiti in NBA ci sono, e in questo europeo, per la prima volta, coach Pianigiani li ha avuti tutti a disposizione: la leadership straripante di Gallinari, il talento cristallino di Belinelli e la presenza fisica di Bargnani (che finalmente si sta rendendo conto di quello che madre natura gli ha donato) stanno venendo fuori come mai avevamo avuto la possibilità di vedere in nazionale.
Ma il talento azzurro non si limita ai tre "americani": Gentile (quarto miglior marcatore del torneo) sta dimostrando una cattiveria agonistica ed una personalità impressionanti per un ragazzo della sua età, e la prova contro Israele (27 punti, un costante pericolo per la difesa avversaria) suona tanto come una consacrazione a livello europeo.
Il vecchio spirito dell'Italia operaia
La cosa che però più impressiona di questo gruppo, così ricco di giocatori abituatiad avere la palla in mano nelle rispettive squadre, è la capacità di mettersi a disposizione degli altri, di lottare per un rimbalzo, di sbucciarsi le ginocchia: l'agonismo, la voglia di mettersi in gioco, di non temere nessuno stanno facendo la differenza, e dopo le difficoltà incontrate contro Turchia e Islanda, hanno permesso agli azzurri di superare ostacoli molto pericolosi (vedi Spagna e Germania); giocatori come Aradori e Hackett stanno mettendo da parte gli egoismi, e il loro apporto dalla panchina si sta spesso rivelando fondamentale.
Altri, come Cinciarini e Melli, si stanno ritagliando un importante spazio a livello internazionale: insomma, tutti stanno dando il loro apporto alla causa azzurra, con umiltà ed estrema efficacia.
Ora si può sognare
Il cammino è ancora estremamente lungo, e gli avversari da battere sono e saranno sempre più ostici, ma le prestazioni che la banda azzurra ha offerto fino ad ora non possono fare altro che alimentare il sogno: l'entusiasmo intorno all'ambiente non manca, questa squadra sta facendo avvicinare al basket gli italiani, e sempre di più sono coloro che rimangono incollati alla tvper poter vedere dove questi ragazzi potranno arrivare: sognare non costa nulla.