La vittoria di Singapore ha dato grande fiducia alla Ferrari in vista del finale della stagione 2015 di Formula 1 e, soprattutto, ha reso molto allettante il sogno di provare a mettere i bastoni fra le ruoteai piloti Mercedes in ottica mondiale. Tutti sanno che ad appena 6 Gran Premi dal termine, i 49 punti di distacco che Vettel ha nei confronti di Hamilton sono davvero tanti, considerando che la maggior parte dei circuiti su cui si correrà, dal Giappone fino ad Abu Dhabi, sono sulla carta favorevoli alla monoposto tedesca. Eppure, la Ferrari, nella sua leggendaria storia, vanta delle rimonte clamorose alle quali aggrapparsi per rendere possibile l'impossibile, come sentenziato da Sebastian Vettel dopo aver vinto a Singapore.

Surtees e Raikkonen, le due grandi rimonte mondiali entrate nella storia della Ferrari

Nella storia della Formula 1, sono stati due i piloti della Ferrari a completare con un trionfo quella che, almeno stando alle leggi dei grandi numeri, sembrava un'impresa impossibile. Il primo a riuscirci è stato John Surtees nel 1964. È vero, stiamo parlando di più di mezzo secolo fa e di un'altra realtà sportiva, eppure ci sono delle affinità con quanto sta accadendo oggi che non vanno sottovalutate: a soli 5 Gran Premi dalla fine del mondiale, il pilota del "cavallino rampante" aveva 10 punti rispetto ai 30 di Jim Clark. Le possibilità iridate sembravano ridotte al lumicino per il campione britannico soprattutto perché, come oggi la Mercedes, allora la Lotus era una vettura imprendibile e la Ferrari veniva da una stagione a dir poco modesta.

Eppure, nelle ultime 5 gare, il ferrarista vinse due volte e si piazzò secondo in altre due occasioni, mentre Clark, afflitto da numerosi problemi di affidabilità, ottenne la miseria di 2 punticini, lasciando il titolo mondiale a John Surtees.

Facciamo un grosso salto temporale e arriviamo al 2007. Kimi Raikkonen, alla prima stagione in Ferrari, era attardato di 20 punti dal leader del mondiale, Lewis Hamilton.

Ricordiamo che, a differenza di oggi, la vittoria valeva 10 punti. Il pilota finlandese, negli ultimi 4 Gran Premi si ritrovò con uno svantaggio di 18 punti rispetto al britannico della Mc Laren e 15 rispetto ad Alonso.La rimonta mondiale sembrava proibitiva, anche perché Raikkonen avrebbe dovuto disfarsi del duo Mc Laren per laurearsi campione del mondo, come oggi dovrebbe fare Vettel con la coppia Mercedes.

E il campione finlandese, vincendo in 3 occasioni, e arrivando secondo in Giappone, riuscì a sopravanzare per un punto sia Hamilton che Alonso, diventando campione del mondo.

Anche Vettel è esperto di rimonte

Data la grande collaborazione che c'è tra i piloti della Ferrari, probabilmente Vettel si consulterà con Raikkonen per capire come e quando provare a dar corpo al sogno di scalzare Hamilton dalla vetta del mondiale piloti. Tuttavia, il 4 volte campione del mondo tedesco è un esperto, a sua volta, di rimonte terminate con il titolo iridato. A farne le spese è stata proprio la Ferrari, che nel 2012, a partire dal Gp del Singapore, subì il recupero dell'allora pilota della Red Bull. Prima della gara asiatica, Alonso viaggiava con 39 lunghezze di vantaggio rispetto al rivale, e alla bandiera a scacchi si ridussero a 29.

Da quel momento, Vettel inanellò una serie positiva di 4 vittorie consecutive e, complice il ritiro dell'asturiano in Giappone, si aggiudicò il titolo mondiale. La storia dà ragione alla Ferrari e a Vettel: del resto, a questo punto della stagione, sia il team che il pilota non hanno nulla da perdere; semmai, ad aver paura, devono essere i piloti della Mercedes, che tutto ad un tratto si sono riscoperti fragili e raggiungibili.