La squalifica di Vincenzo Nibali già alla seconda tappa e l’uscita di scena dai piani alti della classifica di Mikel Landa già alle prime salite non ha salvato la Astana da giochi tattici difficili da comprendere. Landa, lanciato in fuga fin dalle battute iniziali, ha di fatto corso sempre per sé nel tappone andorrano della Vuelta Espana, puntando al risultato pieno di giornata. Dietro Fabio Aru ha staccato tutti i diretti rivali per la classifica, dovendo però fare tutto da solo nel finale quando l’aiuto del compagno avrebbe potuto consentirgli di guadagnare molto più terreno.

Astana: doppio gioco e doppia vittoria

Alla fine i conti si possono anche dire giusti in casa Astana, visto che Mikel Landa ha conquistato la vittoria di tappa e Fabio Aru la maglia roja di leader della generale, ma la strategia della squadra kazaka ha sorpreso molti. Landa, distante più di venti minuti in classifica, è partito all’attacco nella prima fuga di giornata del tappone andorrano con cinque colli. Dietro i suoi compagni hanno fatto un’altra corsa, indurendo il ritmo sulla salita di Collado de la Gallina scoprendo le difficoltà di Froome, andato alla deriva a arrivato con otto minuti di distacco. Poi sulla salita finale verso Cortals d’Encamp Landa ha staccato tutti i suoi compagni di fuga e dietro Aru è subito partito all’attacco restando solo con Purito Rodriguez e Moreno.

Un nuovo cambio di ritmo del sardo è stato fatale ai due spagnoli e così in testa alla corsa si è ritrovato Landa inseguito dal suo compagno Aru. Ma contro ogni logica Landa non ha atteso e aiutato il suo caposquadra, continuando a pensare solo alla sua corsa. Così Landa ha vinto la tappa, Aru ha preso la maglia roja, ma non ha guadagnato quanto avrebbe potuto se avesse beneficiato dell’aiuto del compagno.

Landa: avevo bisogno della vittoria

Nel dopo corsa non è mancato qualche interrogativo sulla condotta tattica della Astana, che già al Giro d’Italia non aveva convinto in diverse occasioni. E Landa ha spiegato di aver fatto di testa sua più che seguire gli ordini del’ammiraglia: “Mi sono preso da solo la libertà” ha raccontato il basco “Avevo perso tutte le possibilità di fare classifica ed avevo bisogno di questa vittoria.

Sono felicissimo, gli ultimi 3 km sono stati i più duri della mia vita. Sulla salita finale ho visto che perdevo poco rispetto al gruppo dei migliori ed ho capito di poter vincere.”

Ora però Landa assicura di essere pronto a rientrare nei ranghi e mettersi al servizio del suo capitano: “Aru ha dato un gran colpo alla classifica, ora speriamo che possa mantenere il vantaggio e vincere la Vuelta Espana”.