In questo periodo di pausa dalle corse, in Formula 1 si fa un gran parlare dello scarso spettacolo offerto dai Gran Premi e di un certo distacco da parte del pubblico. A tal proposito, "Autosprint" ha intervistato Helmut Marko, braccio di Dietrich Mateschitz in Red Bull, il quale non si è lasciato sfuggire l'occasione per attaccare duramente il Circus e le grandi aziende automobilistiche colpevoli, secondo l'ex pilota austriaco, di aver cambiato le regole per bloccare il dominio della Red Bull e tornare ad essere le uniche protagonisti del mondiale piloti e costruttori.

Inoltre, Marko se l'è presa anche con l'eccessiva tecnologia che avrebbe tolto ai piloti il pieno controllo della vettura, dando pieni poteri agli ingegneri che, di fatto, guiderebbero le monoposto dai box.

Marko contro l'attuale Formula 1: "Ingegneri guidano al posto dei piloti"

Il portacolori della Red Bull ritiene che, tra le maggiori cause della "noia" durante le gare automobilistiche, ci sarebbe un eccessivo controllo delle monoposto da parte degli ingegneri.

Difatti, l'ex driver vorrebbe un ritorno al passato, quando in pista contavano quasi esclusivamente il talento e l'intelligenza dei piloti per arrivare fino alla bandiera a scacchi e vincere le gare. Inoltre, Marko non vede di buon occhio le power unit, che ritiene troppo costose, complicate da realizzare e, soprattutto poco rumorose, e quest'ultimo aspetto va a togliere ai propulsori delle vetture di Formula 1 gran parte della loro storica "poesia".

A dimostrazione dello scarso interesse che lo sport automobilistico continua a suscitare nelle persone, il vincitore della 24 ore di Le Mans nel 1971 riporta i dati inerenti le prevendite per il Gran Premio d'Austria del 2016: finora sono stati venduti circa 2.000 tagliandi, mentre la MotoGp ha fatto registrare ben 49mila prevendite.

Red Bull bloccata dai grandi Costruttori?

Nel corso dell'intervista, Helmut Marko si è schierato dalla parte dei piccoli team, sostenendo che sono fondamentali per i destini del Circus. Tuttavia, il collaboratore di Mateschitz ha sottolineato come, con le regole attuali, si rischia di avere in un futuro nemmeno troppo lontano "solo quattro team". A questo punto, parte l'attacco ai grandi Costruttori rei, secondo l'ex pilota, di essersi alleati per cambiare le regole in corsa, frenando il dominio della Red Bull e la sua ulteriore crescita, dato che era nettamente più avanti degli altri nello sviluppo della vettura con i vecchi regolamenti.

Inoltre, l'ostracismo delle grandi aziende automobilistiche sarebbe confermato dal rifiutodi Mercedes, Ferrari e Honda di fornire motori alla monoposto austriaca per la stagione 2016, e quest'atteggiamento avrebbe amareggiato Mateschitz, al punto da spingerlo a valutare l'ipotesi di un abbandono della Formula 1.

Del resto, come ricorda Marko, l'obiettivo del patron Red Bull è quello di investire denaro per essere competitivo, non per fare da sparring partner a Ferrari e Mercedes. In merito all'intesa con Renault per la stagione 2016, il consigliere della scuderia austriaca è piuttosto sibillino, affermando soltanto che bisognerà capire come la società francese riuscirà a sviluppare, in breve tempo, delle power unit in grado di competere per la vittoria.