"I sogni son desideri di felicità" si canta nella trasposizione Disney della celebre fiaba "Cenerentola". E chissà che Nico Hulkenberg, pilota tedesco della Force India, qualche mese fa non abbia proprio accarezzato la felicità, quando hanno iniziato a circolare voci di un suo probabile approdo in Ferrari: dapprima, quando non era ancora arrivato il rinnovo di Raikkonen, si era parlato di 2016, poi dopo il prolungamento dell'accordo tra "Iceman" e il team di Maranello, si è cominciato a pensare a Hulkenberg in ottica 2017. Probabilmente, però, sognare troppo una "rossa" della Formula 1 può distrarre, può illudere, e allontanare dalla realtà e diventare "pericoloso", come accennato dallo stesso driver della Force India.

Tutto dipenderà proprio dalla stagione che comincerà a marzo dall'Australia: da Verstappen a Bottas, passando per Hulkenberg e Grosjean, saranno molti i piloti sotto osservazione da parte della Ferrari, per capire chi potrà essere l'erede ideale di Kimi Raikkonen.

Hulkenberg, il primo podio e quel sogno "pericoloso"

L'anno 2016 per la Formula 1 sta per iniziare: a febbraio, a Barcellona ci saranno i test invernali, e poi dal mese di marzo partirà ufficialmente il nuovo anno dall'Australia. Nico Hulkenberg, ai media, ha detto chiaramente qual è il suo obiettivo: migliorare il suo score nel mondiale piloti e, soprattutto, ottenere il primo podio della carriera in Formula 1. Sì, perché il vincitore della 24 Ore di le Mans nel 2015, a 28 anni non è ancora riuscito a togliersi la soddisfazione di salire almeno una volta sul podio e di festeggiare a colpi di champagne con i colleghi.

Parlando della Ferrari, il pilota di Emmerich am Rein chiarisce subito di aver rinnovato il contratto con la Force India, e di essere concentrato solo sul team per il quale attualmente corre. Tuttavia, quel sogno infranto dev'essere ancora una ferita aperta per Hulkenberg, il quale dopo le frasi di circostanza, si lascia scappare che in un mondo come la Formula 1, perdersi nei sogni può essere pericoloso "specialmente se sogni in rosso".

Poi conclude elogiando Kimi Raikkonen e ricordando come a Maranello ci sia un team molto preparato che, quando prende determinate decisioni, è perché sa quel che fa. E chissà che nel cuore del bravo e veloce Nico, non ci sia ancora la speranza che quel sogno Ferrari da "pericoloso" diventi "felicità".