L’Uci, la Federazione internazionale del Ciclismo, va avanti per la propria strada sul discusso tema delle bici truccate con i motorini. Una recente inchiesta partita da un giornale francese ha messo in dubbio l’efficacia dei test condotti dalla Federazione. Seguendo un metodo alternativo, quello delle telecamere termiche, l’inchiesta ha individuato sette bici molto sospette usate durante la Settimana Coppi e Bartali e la Strade Bianche. Ma il materiale prodotto non ha convinto l’Uci, che ha respinto a sua volta l’efficacia di queste prove.
Come si scovano le bici truccate?
Le bici truccate con i motorini sono una realtà, se ne è avuta una prova ai Mondiali di ciclocross quando è stata scoperta quella di Femke Van den Driessche, per la quale è stata appena emessa una sentenza di squalifica di sei anni. Il dilemma è come trovare le bici truccate. L’Uci ha studiato vari metodi, decidendo poi di ricorrere all’uso di tablet con un software apposito che individua le risonanze magnetiche. E’ con questo metodo che è stata individuata la bici truccata della crossista belga, che però in realtà utilizzava un tipo di motore non proprio all’avanguardia. Il dubbio è se questo metodo sia davvero efficace anche con i motori che sfruttano tecnologie più avanzate.
Nelle scorse settimane un’inchiesta di un giornale francese ha mostrato i risultati raccolti utilizzando invece una telecamera termica. Durante la Settimana Coppi e Bartali e la Strade Bianche sono stati ripresi i corridori in azione con questa speciale telecamera che rivela il calore. Ebbene, ben sette bici si sono rivelate molto sospette, mostrando delle variazioni di temperature nel tubo verticalee nei mozzi delle ruote che sono difficilmente spiegabili se non con l’utilizzo di un motorino.
Uci: telecamere termiche inefficaci
L’Uci ha però respinto l’idea che le telecamere termiche siano più efficaci nello scovare le bici truccate rispetto ai tablet. “In alcune circostanze la termografia può rivelare un motore, ma solo quando è in uso o è stato appena usato ed è ancora caldo. I controlli pre e post gara non sono efficaci” ha spiegato l’Uci, che non si dice convinta dalle immagini prodotte dall’inchiesta.
“La termografia può raccogliere segnali di calore anche da altri fonti, come il corpo dell’atleta, i cuscinetti e gli pneumatici”.
Infine l’Uci rileva come il metodo di individuazione dei motori con le telecamere termiche potrebbe essere facilmente aggirato. “E’ semplice ed economico inserire dei dispositivi che schermano il motore rendendolo invisibile alle telecamere”. Il dubbio è che una schermatura non possa aggirare anche i controlli che l’Uci effettua con i tablet.